Marzo 2013
segue : Confronto tra 6 coppie di minidiffusori + un subwoofer attivo
Gli ascolti

Gli ascolti






 La prova di ascolto è stata effettuata in ambiente privato , con la seguente apparecchiatura Hi-Fi :

  • Per gli ascolti in configurazione "standard" (ossia con i diffusori a distanza di 3mt , posti su stand) ho utilizzato una sorgente digitale di lettura costituita da un PC-TRANSPORT specificatamente ottimizzato, con scheda audio ASUS ESSENCE STX utilizzata tramite uscita digitale coassiale e driver ASIO 2.0 ; l'uscita digitale è poi stata collegata al convertitore Digitale-Analogico CAMBRIDGE AUDIO DAC-MAGIC.
  • Per ascolti in configurazione "nearfield" (ossia con i diffusori posti su desktop) la sorgente digitale era un diverso PC-TRANSPORT ottimizzato, con scheda audio M-AUDIO AUDIOPHILE 192, utilizzata tramite uscita analogica interna e driver ASIO 2.0.
  • Amplificatore integrato CREEK-AUDIO EVOLUTION 2.
  • Cablaggi di segnale digitale tramite cavo coassiale 75 ohm.
  • Cablaggi di segnale analogico tramite cavo coassiale VAN DEN HUL D102 MKIII HYBRID.
  • Cablaggi di potenza mediante cavo autocostruito a trefoli intrecciati 4x2.5mmq. Con certi diffusori il cavo è stato adattato ad i connettori con un cortissimo spezzone di cavo di minor sezione (2x1.5mmq)
  • Diffusori sotto test: Dynavoice Magic S4-EX v2 , Indiana Line Nano.2 , Magnat Monitor Supreme 100 , Proson Event Sat-41 , Scythe KroCraft revB , diffusori autocostruibili MiniD.
  • Utilizzo alternato del subwoofer Proson Rumble R8, come eventuale complemento ai minidiffusori. 
  • Tutti i diffusori, precedentemente alla prova di ascolto, sono stati rodati per almeno 3 ore con segnale di rumore rosa a medio volume.
Materiale ascoltato:
ANITA BAKER  Rhytm of love  /  AUDISON  Music Expression vol.1  /  DIANNE REEVES  When you know  /  ERIC CLAPTON Reptile  /  MARILYN MANSON  Eat me, drink me  /  M.MUSSORGSKY  Picture as an exhibition  /  OLA GJEILO Stone Rose  /  PETER GABRIEL  Scratch my back  /  PINK FLOYD  Another brick in the wall  /  TONY BRAXTON  Pulse

Ambiente di ascolto:
Ambiente domestico, costituito da una sala normalmente arredata e senza nessun correttore di acustica ambientale.
Dimensioni (LxPxH) : 7.80x4.50x3.00 . Area calpestabile 35.1mq. Volumetria 105.3mc



Gli ascolti

Dynavoice Magic S4-EX v2
A 3mt DI DISTANZA SU STANDS ALTI 80cm, DISTANTI 70cm DALLA PARETE DI FONDO
Le Dynavoice in questa sistemazione si sono subito dimostrate a loro agio; rivolte verso gli occhi dell'ascoltatore, e quindi leggermente chiuse di toe, riescono a scomparire piuttosto bene dalla scena, anche se l'ambienza complessiva non fa gridare al miracolo. Danno subito la sensazione di suonare come se fossero più "grandi"; in effetti la gamma bassa , viste le loro dimensioni, appare abbastanza ben estesa e sopratutto dotata di adeguata generosità, che regala un buon corpo alla riproduzione, con smorzamento articolazione e prontezza non eccezionali, ma comunque discreti; pur dovendo fare i conti con il litraggio molto ridotto del diffusore, la grancassa, il basso elettrico ed i timpani, vengono riprodotti con piglio soddisfacente, cosa che in questa categoria di prezzo e dimensioni è già un ottimo risultato. In alcuni casi, questa buona generosità del basso inficia appena (e ribadisco , "appena")  la perfetta intellegibilità delle voci maschili e degli strumenti acustici le cui fondamentali gravitano in quella zona (violoncello, corno, trombone, fagotto, rullante della batteria.....ecc ecc), ma sarebbe chiedere la luna, ed a ben vedere è un lecitissimo prezzo da pagare per una riproduzione che alla fine non fa troppo rimpiangere un diffusore dalla più ampia volumetria. Sostanzialmente in questa posizione di installazione l'equilibrio tonale è un filo "loudness", a causa di una leggerissima retroposizione della gamma media; ma ribadisco, leggera, tanto che non ne soffrono più di tanto neppure le voci e gli strumenti acustici. Ma se all'acquirente tipo di questa categoria di diffusori ciò probabilmente piacerà, devo dire che anche chi è piuttosto esigente in termini di qualità di riproduzione potrà ritenere tale comportamento come  ampiamente soddisfacente per la categoria. Se la grana ed il dettaglio, dalla gamma bassa fino alla media, appaiono non eccezionali ma comunque più che discreti , la gamma alta appare più raffinata, estesa e mai, e ribadisco mai, vetrosa o pèarticolarmente insistente; quasi un piccolo lusso per un diffusore da 130 euro la coppia. La tenuta in potenza, viste le dimensioni, è buona, ed il piccolo woofer riesce a digerire discrete quantità di potenza senza distorcere troppo precocemente il segnale; grazie anche alla più che discreta sensibilità , si possono sonorizzare davvero bene piccoli soggiorni o camerette, e decentemente anche ambienti un pò più vasti. Direi che le "Magic" , in questo posizionamento mi hanno davvero ben impressionato, riuscendo a riprodurre gran parte della gamma audio in maniera sostanzialmente lineare, piacevole e priva di evidenti difetti.
A 3mt DI DISTANZA SU STAND ALTO 80cm, ADDOSSATE ALLA PARETE DI FONDO
Partendo da quello che abbiamo già descritto devo ora evidenziare che le "Dyna" , pur non gradendo in assoluto il vedersi addossare alla parete di fondo, riescono a mantenere una discreta parte dei pregi. Il reflex posto anteriormente aiuta un pò a non sporcare troppo la emissione, che inevitabilmente, però, subisce un incremento in gamma mediobassa e bassa; questo fa loro perdere parte della intellegibilità ed articolazione (che comunque non erano eccezionalmente elevate già da prima). In ogni caso il risultato , pur non sposandosi perfettamente alle caratteristiche del diffusore, appare più che dignitoso per tutti i fruitori. Perfetto , invece, per un utilizzo un pò sbarazzino e semplicistico con musica Rock e Disco, e per gli amanti del basso un pò avanti.
SU DESKTOP, A 70cm DI DISTANZA, RIALZATE DI 20cm, ADDOSSATE ALLA PARETE DI FONDO
Posizionandole sulla scrivania del mio PC ( che comunque vanta performance audio che alcuni primissimi impianti si sognano...) ci ritroviamo ad ascoltarle a soli 70cm di distanza, in pieno campo "nearfield". In questa sistemazione, oltre all'usuale incremento delle gamme bassa e mediobassa dato dal piano della scrivania e dalla parete retrostante, avvertiamo anche una gamma medioalta un pò più in evidenza, anche se mai realmente sopra le righe; anche la "presenza" fisica del diffusore di tanto in tanto si avverte, mentre prima l'apparecchio era sostanzialmente trasparente. In definitiva questo andamento devia un pò dal buon equilibrio fino ad ora espresso, denotando che il diffusore non è nato per questa sistemazione. In ogni caso il risultato è comunque sufficientemente piacevole, ma la sensazione di estremi banda in evidenza aumenta, dando vita ad un risultato meno corretto in assoluto.
E CON IL SUBWOOFER ?
Qualsiasi diffusore delle dimensioni dei satelliti di questa recensione si avvantaggerà grandemente dell'apporto di un subwoofer attivo; anche queste svedesine, che fanno già abbastanza per non necessitare obbligatoriamente di un apporto esterno per la gamma bassa, si integrano molto bene con il subwoofer. Anzi, la loro naturale e generosa emissione mi ha dato la possibilità di tagliare il subwoofer piuttosto in basso, poco oltre il minimo possibile, cosa che, pur essendo posizionato al centro tra i diffusori fa si che rimanga assolutamente invisibile durante la riproduzione delle basse frequenze, proprio come se le emettessero direttamente le piccole Dynavoice. Alla fine ci si trova davanti ad una riproduzione che mantiene perfettamente le caratteristiche tonali delle Dynavoice, ma con una estensione in basso di oltre un ottava in più. In ogni caso l'economico ma prestante Proson Rumble R-8 non ha assolutamente mai mostrato la corda prima delle Magic S-4, che alzando (parecchio) il volume sono sicuramente le prime a gettare la spugna, ed a scomporsi un pò; ma siamo già a livelli abbastanza elevati, ampiamente soddisfacenti per diversi utilizzatori. Una bella accoppiata, con il nostro sub leggermente sovrabbondante dal punto di vista della capacità dinamica.



Indiana Line Nano.2

A 3mt DI DISTANZA SU STANDS ALTI 80cm, DISTANTI 70cm DALLA PARETE DI FONDO
Diciamo subito che questi diffusori non appartengono prettamente alla categoria "home HiFi" ma sono dei veri tuttofare; grazie al particolare supporto orientabile compreso nella confezione, ed eventualmente rimovibile, possono (anzi, lo dovrebbero....) essere posizionati direttamente su una parete; quella della vostra tavernetta, della cameretta dei ragazzi, del vostro studio, del negozio dove lavorate, della stanza in cui avete il vostro compatto e poco invadente alla vista impianto Home Theatre multicanale......e chi più ne ha, più ne metta. Ecco che, proprio per questa loro vocazione, se le facciamo suonare su stand, e per giunta distanti dalla parete retrostante, avvertiamo evidentemente che il suono è leggero e manca totalmente di bassi. Avete letto bene, sotto i 100hz praticamente non c'è niente, e diversamente non poteva essere visto il piccolissimo cabinet , molto più compatto degli altri pur piccoli diffusori in prova; non per niente si chiamano "Nano"! Quindi, in queste condizioni di utilizzo, rileviamo un sound un pò castrato, pur impressionando per la capacità di sonorizzare anche ambienti discretamente ampi. A parità di potenza immessa sono sicuramente , ed in maniera piuttosto evidente, quelli che suonano più forte tra i rappresentanti del nostro test; questa peculiarità li rende poco affamati di Watt, il che non è certo cosa da sottovalutare, sopratutto in impianti economici o miniaturizzati. Inoltre sono anche piuttosto resistenti nel sopportare potenza; certo, non parlo di "qualche centinaio di Watt", ma insistendo un pò con il mio Creek, che sull'impedenza delle Indiana potrebbe arrivare a 140W RMS (ossia molto oltre la potenza che possono sopportare) dimostrano di tenere duro, evidenziando ai più alti livelli un incupimento generale della timbrica, un indurimento dei mediobassi, ma niente di particolarmente scandaloso o prematuro; ma siamo già a livelli notevoli per dei microbi economici di questo genere, che ancora una volta tradiscono la loro indole "Public Address" , che lascia intendere anche utilizzi un pò gravosi. Ovviamente , tale indole, si ripercuote un pò nelle carateristiche di emissione; le voci sono piuttosto potenti e presenti, ma anche leggermente dure e poco raffinate; come d'altronde dimostra di essere generalmente la grana del diffusore, piuttosto badante al sodo anzichè entrare nelle sfumature e nei dettagli dei suoni. Il mediobasso è la parte meno riuscita, essendo leggermente inscatolato, e poco articolato; si avverte poi una piccola colorazione in gamma medioalta, credo indotta dal midwoofer, ma niente che faccia gridare allo scandalo. La gamma più alta, invece, è sufficientemente estesa ma sopratutto discretamente dolce e lineare, segno che il piccolo tweeter fa il suo lavoro come si deve, non avvertendosi neanche più di tanto il passaggio di consegne tra i due altoparlanti. Mettendo insieme tutte queste caratteristiche viene fuori un diffusore che suona molto più forte di quello che le sue dimensioni farebbero supporre, con ottima tenuta in potenza per la categoria, e sostanzialmente con un certo equilibrio tonale, che pur in assenza di note basse, non è mai frizzante e/o squillante, ma anzi caratterizzato da una emissione relativamente potente e presente in gamma media. L'immagine sonora è un pò piatta, e l'ambienza viene riprodotta ai minimi termini; in ogni caso di positivo c'è che queste piccole Indiana Line spariscono acusticamente, e non danno quasi mai la sensazione che i suoni provengano da loro. Per ascolti un pò più impegnati, hanno comunque bisogno di un subwoofer.
A 3mt DI DISTANZA SU STAND ALTO 80cm, ADDOSSATE ALLA PARETE DI FONDO
Il progettista ha previsto che le piccole Nano vengano messe vicine ad una parete, e si sente; non che appoggiandole alla parete di fondo si trasformino in un bellissimo cigno, ma questi piccoli anatroccoli acquisiscono il giusto peso e spessore in gamma mediobassa, che finalmente arriva al livello della potente gamma media; permane quel senso di bassa articolazione e leggera confusione che caratterizza la gamma mediobassa, ma finalmente tutti gli strumenti acquisiscono parte di quel peso o pienezza che gli spetta. Il basso sotto gli 80-100hz continua a non esserci, ma non essendo propenso a credere nei miracoli, me lo immaginavo! In ogni caso, la buona efficenza ed il "nuovo" equilibrio tonale rendono la timbrica di questo diffusore più godibile, con tutti i generi musicali, ed anche se la gamma media non sarà un campione di raffinatezza, mi risulta complessivamente abbastanza lineare e con un sorprendente effetto "presenza", senza fastidiose ed eccessive brillantezze in gamma alta.
SU DESKTOP, A 70cm DI DISTANZA, RIALZATE DI 20cm, ADDOSSATE ALLA PARETE DI FONDO
Posizionate a 70 cm dalle nostre orecchie, sul desktop e con una parete a ridosso , riescono ancora a dare una prestazione interessante per presenza in gamma media, stavolta coadiuvata da acuti un filo più presenti , e per questo forse ancora più equilibrati. Peccato per la leggera sporcizia in gamma mediobassa, che tende ad intaccare un pò la pulizia della gamma appena superiore che continua a fare piacevolmente la parte del leone. Positivo il fatto che i diffusori non siamo mai identificabili come la fonte dei suoni, rimanendo fisicamente trasparenti. In ogni caso hanno sfoggiato una bella pressione sonora, un ottima tenuta in potenza ed un sostanziale equilibrio tonale, pur mancando di bassi profondi e raffinatezza timbrica.
E CON IL SUBWOOFER ?
Con questi piccolissimi satelliti, direi che è obbligatorio, almeno per ascolti "HiFi". Nel capitolo precedente , "Misure in ambiente", avete potuto constatare come questi microbi si comportino , quando affiancati dal Subwoofer attivo della Proson. Nella pratica poi, utilizzando quest'ultimo, sembra davvero di ascoltare un altro diffusore, a conferma di quanto l'estensione in gamma bassa aiuti anche a migliorare il giudizio delle restanti gamme di frequenza. La gamma mediobassa delle Nano, per quanto ovviamente rimanga poco pulita, una volta affiancata dall'emissione del subwoofer, pare (pare nel senso di "sembrare" ; d'altra parte la psicoacustica è materia molto importante per gli "ascolti"....) acquistare un pò di articolazione e musicalità. Le buone doti di pressione acustica cui questo microbo può arrivare, riescono anche a farci sfruttare in buona parte le potenzialità del subwoofer, dando vita ad un muro di suono "mica male". Complice anche il fatto che, con questi lillipuziani diffusori, il subwoofer dovrà essere utilizzato per un range di frequenze più ampio (e quindi più gravoso) del solito. Unica cosa meno positiva risulta che il taglio in frequenza del subwoofer spostato un pò più avanti del desiderabile ( attorno ai 100/120hz effettivi ), in certi casi ci porta a percepire lievemente la sua localizzazione in ambiente. Nel complesso, con il sub, ho ascoltato un suono forte, potente, presente, caldo, anche se assolutamente NON raffinato nei dettagli.


Magnat Monitor Supreme 100
A 3mt DI DISTANZA SU STANDS ALTI 80cm, DISTANTI 70cm DALLA PARETE DI FONDO
L'efficenza delle tedeschine è nella media della categoria, mentre  la tenuta in potenza è abbastanza buona; ne conseguono pressioni massime raggiungibili discretamente elevate. Quel che sorprende è un equilibrio timbrico spostato decisamente verso la gamma alta, che prende sovente il sopravvento, modificando il timbro di alcuni strumenti acustici, di alcune voci, ed evidenziando particolarmente quelle registrazioni che contengono un certo numero di sibilanti; l'impressione è che il responsabile sia semplicemente il livello acustico troppo elevato del piccolo tweeter , poichè fino alla gamma media l'andamento è lineare e discretamente dettagliato, con la gamma mediobassa davvero pulita, netta ed abbastanza articolata , affiancata da una gamma bassa non potente, ma di ottima qualità e prontezza. Perciò, in questa posizione lontano dalle pareti il diffusore risulta un pò stancante, e (forse per le caratteristiche appena descritte) ho ravvisato anche una piccola tendenza ad essere acusticamente localizzabile; per limitare in parte quest'ultima caratteristica ho chiuso sensibilmente i diffusori di toe, che comunque non riescono a ricreare una ambienza sviluppata in profondità, pur potendo mettere dicretamente a fuoco i singoli strumenti. C'è da dire che l'ottima qualità della gamma mediobassa si riscontra piacevolmente sopratutto con gli strumenti acustici, tipo gli archi di buone dimensioni (viola, violoncello, contrabbasso) che non risultano mai impastati o confusi, ma sempre bene articolati ed a fuoco; questa buona performance qualitativa è sicuramente data dal buon sfruttamento del carico in sospensione pneumatica, che può rendere il woofer più reattivo ed anche più controllato nelle escursioni a bassissima frequenza, anche se nel contempo deve cedere un bel pò in potenza di emissione. Ed infatti, le ottime caratteristiche ai transitori della gamma bassa e mediobassa si scontrano con la mancanza di un adeguato livello delle note basse. Insomma, come spesso accade la coperta è corta e sopratutto in oggetti molto economici si deve scegliere tra qualità e quantità. Diffusore tra i più economici del test, al pari di Proson Event, e poco più costoso della Scyte.
A 3mt DI DISTANZA SU STAND ALTO 80cm, ADDOSSATE ALLA PARETE DI FONDO
La disposizione a ridosso di una parete giova molto alle Magnat, che evidentemente la prevedono sin dalla progettazione; la gamma mediobassa, pur mantenendo una esemplare pulizia, acquista un pò di corpo, dando alla riproduzione un pò di godibilità in più. Anche la gamma bassa migliora in autorevolezza, acquistando un pò di spessore, ma rimane sempre un pò leggera; l'ottimo smorzamento, però, fa in modo che la risposta decada verso le basse in maniera molto più progressiva di molti altri concorrenti, cosa che a volte mette in condizione di avvertire basse frequenze insospettabilmente profonde e pulite, anche se ad un livello sempre un pò inferiore alle aspettative. Di questo aumento di corpo si giova anche la gamma media, che perde un filo di freddezza, mantenendo un dettaglio sicuramente più che adeguato al prodotto; degno di nota, per la categoria, la nettezza del rullante della batteria. Quell'esaltazione abbastanza innaturale della gamma alta di cui abbiamo già parlato, però, in buona parte, rimane avvertibile, tanto che alcuni strumenti appaiono sempre un pò esili e/o colorati nel timbro. Chissà se, con una resistenza di attenuazione del tweeter di valore più elevato......
SU DESKTOP, A 70cm DI DISTANZA, RIALZATE DI 20cm, ADDOSSATE ALLA PARETE DI FONDO
Questa disposizione rende la gamma mediobassa e bassa più evidenti, che comunque mantengono la loro buonissima prontezza ed articolazione; di conseguenza il suono riceve un ulteriore dose di equilibrio, pur mantenendo una gamma alta un pò pungente ed acida; il maggiore spessore timbrico che le due superfici (scrivania e parete posteriore) apportano , la buona tenuta in potenza e la discreta sensibilità, riescono a rendere più musicali le piccole teutoniche, che sfoderano ancora una volta una batteria non solo molto netta ma pure abbastanza piena, ma anche una discreta presenza delle voci. Rimane qualche alleggerimento timbrico ed una certa asprezza del tweeter che a mio parere si potevano evitare, in sede progettuale, con poco. Ovvio che sono state volute.
E CON IL SUBWOOFER ?
Con il subwoofer non possiamo che annotare sensibilissimi miglioramenti, anche se per non sovrastare la valida ma non potentissima gamma mediobassa delle Magnat non possiamo esagerare con il livello relativo delle basse frequenze; anche per questo la buona capacità dinamica dei satelliti non supera certo quella sovrabbondante del nostro Proson Rumble R-8, che malgrado i buoni livelli raggiungibili dalle tedeschine appare un pò sovradimensionato. Di conseguenza, pur arrivando ad una estensione complessiva molto soddisfacente, il timbro sostanzialmente rimane contraddistinto da una presenza un pò eccessiva di alte frequenze, che continuano a rendere le sonorità un pò fredde ed asettiche, seppur molto più estese. L'incrocio è posizionato attorno agli 80hz, quindi il subwoofer non rimane particolarmente localizzabile durante l'emissione.



Proson Event Sat-41
A 3mt DI DISTANZA SU STANDS ALTI 80cm, DISTANTI 70cm DALLA PARETE DI FONDO
Le Proson che mi sono state recapitate non erano "nuovissime", ma erano esemplari che probabilmente erano già stati esposti e/o provati; detto questo la prima sensazione che ho avuto, malgrado il posizionamento "audiophile" (ossia su stands, lontani dalle pareti) è di un suono un pò chiuso e di bassi in evidenza; cosa che in un minidiffusore è abbastanza rara, e per questo potrebbe essere apprezzata da alcuni utilizzatori finali. La sensibilità per la tipologia di apparecchio appare media, quindi soddisfacente anche per amplificatori poco vigorosi, a patto di non voler sonorizzare stanze ampie. Il "problema" , in questo caso, è dato sopratutto dalla tenuta in potenza, poichè una volta superata una certa potenza in ingresso, iol diffusore ha la poco simpatica abitudine di cedere improvvisamente ed emettere evidenti distorsioni. Cosa che a mio avviso, malgrado l'economicità del prodotto, avveniva comunque un pò in anticipo rispetto al previsto. Il limite si presenta sopratutto in presenza di forti segnali in gamma bassa, tanto che quando il piccolo midwoofer va in crisi, distorge molto chiaramente su tutta la gamma di sua appartenenza. Quindi in presenza di registrazioni con una gamma bassa profonda piuttosto energetica, dovrete preventivamente abbassare il volume un pò di più di quello che presumibilmente potevate pensare; il tutto avviene al livelli di media intensità.
Il basso sorprende davvero per la sua generosità di emissione e pure per la buona discesa; peccato che qualitativamente non sia a livello dei migliori, accusando sia poca precisione che (come dicevo) mediocre tenuta in potenza; anche la gamma mediobassa è piuttosto potente, e, pur non avendo qualità degne di nota, dona una grande "pienezza" al suono di queste piccole svedesine. La gamma media, qualitativamente, è la zona migliore del diffusore, risultando abbastanza lineare e pulita, con un dettaglio di livello adeguato e solo lievemente offuscata dal basso. Resta il fatto che la successiva gamma medioalta appare sensibilmente retroposta, e quindi non si propone come un degno proseguimento; questa caratteristica mette in secondo piano tantissimi dettagli (e non solo) propri delle voci , degli strumenti acustici e pure di molti strumenti elettronici e sintetizzati. Un vero peccato perchè la seguente gamma alta, pur non risultando particolarmente trasparente, avrebbe apprezzabili qualità: ossia una sostanziale linearità e mancanza di colorazioni. Le voci maschili sono molto presenti e calde, ma non di rado appaiono un pò intubate, mentre quelle femminili si vedono variare un pò il timbro, risultando un pochino nasali; la localizzazione dei cantanti al centro della scena non fa gridare al miracolo per fermezza, ma vista la categoria di appartenenza va bene così. La batteria è piena e potente come non ti aspetteresti da un microbo del genere , ma non molto asciutta e controllata, mentre i piatti appaiono troppo in secondo piano; queste caratteristiche timbriche tendono anche ad evidenziare una certa mancanza di fuoco dei vari strumenti/voci (se non l'avete mai fatto, leggetevi qualcosa sulla psicoacustica....) . Anche la mancanza di ariosità e di "spazio" dell'evento musicale, è dovuta alla particolare impostazione tonale, e la eventuale sensazione di provenienza del suono dai diffusori, che di tanto in tanto si presenta, è eliminabile chiudendo molto l'angolo di "toe" (ossia , facendoli puntare rispettivamente verso l'orecchio opposto alla loro disposizione in ambiente). Quelle registrazioni che risultino molto equalizzate in gamma medioalta (di solito discomusic, hardRock, eavy metal) vengono ingentilite, e rese più ascoltabili agli orecchi degli amanti del suono caldo. In questo caso un piccolo pregio dato però dalla elementare somma di fattori complementari, e non da qualità intrinseche del diffusore.
Sono stato troppo cattivo? Mah, può darsi, visto che costano davvero pochissimo. Ricordo che costano quanto le Magnat ed un pochino di più delle Scythe, che sono le più economiche in assoluto.
A 3mt DI DISTANZA SU STAND ALTO 80cm, ADDOSSATE ALLA PARETE DI FONDO
Viste le premesse, quando spostiamo le Proson Event fino ad avvicinarle alla parete di fondo creiamo un peggioramento della situazione. E' ovvio che la vicinanza di un ampia superficie ne incrementi ulteriormente il livello complessivo della gamma bassa e mediobassa;  in questa configurazione dunque le voci maschili diventano un pò troppo cavernose, il pianoforte un pò melmoso e chiuso, gli archi perdono le loro prerogative timbriche e la gamma medioalta che appariva un pò indietro ora soccombe decisamente ai voleri della bassa e mediobassa. In questa sistemazione ambientale, non riesco a trovare pregi nella emissione delle Event41, percui la sconsiglio fortemente.
SU DESKTOP, A 70cm DI DISTANZA, RIALZATE DI 20cm, ADDOSSATE ALLA PARETE DI FONDO
Sul mio desktop, malgrado la parete di fondo vicina ed il piano della scrivania, la emissione torna ad essere "ascoltabile"; chiaramente rimangono protagonisti il basso ed il mediobasso ,sempre con una articolazione ed una pulizia appena sufficienti (anche per la categoria) ma adesso, forte della vicinanza alle orecchie, la gamma media riesce ad esprimere meglio la sua discreta linearità, che si riflette positivamente su voci e strumenti, più piacevoli e corretti pur rimanendo un pò poveri di armoniche. La gamma medioalta rimane ancora un pò indietro, ed alla fine ritroviamo un suono corposo e non arioso, ricco di note basse e mediobasse di qualità appena sufficiente, ma di una dinamica che in condizioni "nearfield" soffre meno della bassa tenuta in potenza che questo diffusore ha spesso palesato. 
E CON IL SUBWOOFER ?
Ovviamente il subwoofer aiuta qualsiasi minidiffusore a rendere la riproduzione più credibile; le Proson, di suo, sono piene in gamma mediobassa e bassa, ma non possono avere minimamente l'estensione che questo subwoofer attivo permette. Viste le caratteristiche di questi satelliti, potremo non alzare troppo la frequenza di taglio del filtro elettronico, il che porta sempre a vantaggi aiutando il Sub a "sparire" e non essere localizzabile. Ovviamente però la qualità delle gamme di appartenenza alle Proson EventSat 41, sopratutto partendo da quelle immediatamente successive all'intervento del subwoofer, non ne possono trarre vantaggio. Percui se il basso profondo di appartenenza del Sub apparirà piuttosto pulito e molto esteso, sopra i 60-70hz e per tutta la gamma mediobassa, la pulizia di riproduzione non sarà comunque elevata. La mediocre tenuta in potenza delle Event rende questo Subwoofer assolutamente sovradimensionato ; sarebbe dunque sufficiente un modello più compatto, magari con altoparlante da 16cm, anzichè 20.



Scythe Kro Craft rev.B
A 3mt DI DISTANZA SU STANDS ALTI 80cm, DISTANTI 70cm DALLA PARETE DI FONDO
Questi minidiffusori , sulla rete internet, sono stati spesso dipinti come oggetti dal rapporto qualità/prezzo inarrivabile; prendo atto e vado ad ascoltarli, al fine di valutare se questo favorevolissimo rapporto nasce solo dal denominatore (prezzo) molto basso, od anche da un numeratore (qualità) inaspettatamente alto. In questa sistemazione lontana dalle pareti, questo "brutto anatroccolo" mette le voci piacevolmente avanti, con la gamma media vera protagonista, anche se dotata di un dettaglio e di una introspezione non eccezionali ma comunque più che soddisfacenti per la categoria. . Questa sensazione nasce anche dal fatto che la gamma mediobassa (in questa sistemazione) è un pochino avara, e se da una parte ha il pregio di non colorare voci e strumenti di sua competenza, dall'altra tende a far risaltare la gamma media vera e propria. Manca un pò di verve in gamma medioalta, tanto che i piatti della batteria appaiono poco incisivi, ma comunque ben intellegibili; a dire il vero , di tanto in tanto, si nota una sensazione, temporanea e localizzata, di secchezza/acidità, posta in una regione che non riesco bene a definire, probabilmente posta tra la gamma alta vera e propria e la medioalta. In pratica una piccola vena di acidità che, pur non disturbando particolarmente, in talune situazioni si presenta in maniera breve nel tempo ma abbastanza avvertibile. La gamma alta è discretamente estesa, ma un pochino timida, il che rende sempre il suono morbido, ma anche un filo poco arioso e non dettagliatissimo.  Quel che sorprende davvero però è la gamma bassa; non che faccia tremare le pareti, ma la discesa in frequenza è parecchio superiore alle aspettative, e sopratutto molto regolare. Non è una gamma bassa potente e ricca di punch, ma estesa, lineare ed abbastanza articolata. Direi "audiophile" ! Pensate che si odono , in maniera meno castrata di quel che si possa prevedere, pure i timpani della musica classica; ovviamente a livelli acustici assolutamente non realistici, al fine di non vedere schizzare il piccolo cono fuori dalle orbite....ma la discreta capacita di scendere in frequenza non è così scontata per tutti i minidiffusori di queste dimensioni. La nota dolente invece è la sensibilità, davvero bassa (la più bassa del gruppetto in esame), il che pretenderebbe sostanziose potenze in ingresso; ovviamente la tenuta in potenza però (che comunque a me pare superiore ai miseri 20 W dichiarati) non permette elevate potenze in ingresso, percui in definitiva ci dovremo accontentare di livelli di pressione sonora sufficiente solo per piccoli ambienti. Fortunatamente, pur constatando escursioni notevoli del piccolo midwoofer, non ci sono cedimenti improvvisi, ed avvicinandoci al limite si avverte solo un progressivo indurimento della gamma bassa e mediobassa, ed un contemporaneo aumento di quella punta di "acidità" che avevo accennato prima. Dal punto di vista della "invisibilità acustica" della provenienza dei suoni , siamo su buoni livelli, il che fa sempre piacere; calcolate che (come dichiarato dal costruttore) ho sempre puntato i diffusori direttamente ai miei orecchi, o leggermente più chiusi. In ogni caso la profondità di immagine non è molto elevata, ma la separazione strumentale è sufficiente. Visto il prezzo tanto di cappello, pur con qualche piccola riserva per la pressione sonora ottenibile, davvero bassina.
A 3mt DI DISTANZA SU STAND ALTO 80cm, ADDOSSATE ALLA PARETE DI FONDO
Le Scythe, avvicinate alla parete guadagnano qualche punto in punch; la gamma mediobassa, pur non diventando certo cattiva, ora acquisisce quel che penso sia un più credibile spessore, e quel che mi piace sottolineare, non va comunque a colorare o "confondere" tutti quei suoni limitrofi (voci maschili, archi di una certa grandezza, pianoforte.....). Tende a minimizzarsi, dunque, quella sensazione di leggerezza che la gamma media imponeva quando poste lontano dalle pareti. Forse, e ribadisco FORSE, si perde un filo di articolazione sulla ottima gamma bassa, che adesso stupisce anche per una lieve maggiore potenza di emissione, che in taluni momenti risulta davvero impensabile in un microbo come questo. Logicamente la sensibilità rimane bassa, così come il massimo livello riproducibile; tendenzialmente il tono si fa più pieno, mantenendo però una gamma media giustamente presente, ed una gamma alta dolce ma un filo indietro. Quella leggera "acidità" riscontrata tra gamma medioalta ed alta permane, ma forse diviene un filo meno avvertibile grazie al nuovo equilibrio dettato dalla parete di fondo. Mi raccomando: "addossate alla parete di fondo" non vuol dire che dovete occluderne la porta reflex! A lui dovete dargli qualche centimetro di "libertà".....
SU DESKTOP, A 70cm DI DISTANZA, RIALZATE DI 20cm, ADDOSSATE ALLA PARETE DI FONDO
Non malissimo queste Scythe, poste sulla mia scrivania; in questo caso la gamma mediobassa prende un pò il sopravvento, il che disturba lievemente le voci maschili, ma la gamma bassa stupisce per potenza ed estensione. Il suono è certamente morbido ed abbastanza riposante, di impostazione "Home" e non certo "Monitor"; il tweeter appare un pò indietro, e quella vena di acidità che avevamo ascoltato viene un pò mitigata dal nuovo tipo di equilibrio sonoro. La bassa sensibilità viene in parte compensata dalla vicinanza dei diffusori agli orecchi dell'utilizzatore, ma anche su desktop rimangono apparecchi poco consigliabili a chi predilige alti livelli di pressione acustica. Probabilmente in questa sistemazione non presentano la loro miglior prestazione possibile in termini HiFi, ma si sono trovate abbastanza a loro agio.
E CON IL SUBWOOFER ?
Malgrado la buona discesa in frequenza delle Scythe, il subwoofer dà loro una sensibile iniezione di immanenza ed estensione; grazie alla loro discreta discesa in frequenza è possibile regolare il taglio del passabasso del Sub piuttosto in basso, al fine di non renderlo localizzabile. Ma la loro scarsa sensibilità fa in modo che si debba abbassare parecchio anche  il livello del Sub, il quale, alla fine dei conti, risulterà dinamicamente sovrabbondante per queste piccole Scyte; consigliabile, dunque, un modello più compatto, con altoparlante da 16cm anzichè 20.


diffusore autocostruibile "Mini-D"
A 3mt DI DISTANZA SU STANDS ALTI 80cm, DISTANTI 70cm DALLA PARETE DI FONDO
Ed eccoci alla creatura autocostruibile; vediamo se l'esborso in denaro richiesto, basso in assoluto ma leggermente più alto di quello che serve per acquistare le casse commerciali meno economiche di questa prova (ossia le Dynavoice), ed il sudore che dovrete versare per assemblarle, valgono la "candela". Sin dal primo approccio si evidenzia una buonissima capacità di cogliere i dettagli in gamma media, mentre in gamma alta si rasenta addirittura un giudizio eccellente per la fascia di appartenenza; non sto parlando dei livelli acustici relativi a queste bande di frequenza, ma di capacità di rappresentare quei dettagli e microdettagli che sono molto importanti sopratutto con le voci e con gli strumenti acustici. Le Mini-D riescono a riprodurre gran parte delle sfumature dell'evento sonoro, sfumature che i migliori diffusori commerciali di questo test non hanno sempre saputo cogliere in pieno, rendendo poi quelli, da questo punto di vista, peggiori, addirittura "imbarazzanti". In ogni caso l'impressione generale è che il tono complessivo, in questo posizionamento lontano dalle pareti, manchi di un pò di spessore nelle gamme inferiori, il che ne rende la riproduzione un pò fredda, e la gamma media leggermente "asettica"; la gamma bassa sorprende abbastanza per estensione ed anche per qualità, rimanendo, come la mediobassa, un pò indietro. A questo punto, inizio a sospettare che quando il loro ideatore (Saverio Denitto) affermava che questi minidiffusori sono nati per stare vicino alla parete di fondo, dicesse una cosa, ovviamente, più che sensata! Proseguiamo;  le voci, pur se un pò alleggerite sul mediobasso, appaiono molto chiare ed intellegibili , ed il pianoforte risulta piacevolmente luminoso e scandito anche se un pò povero di corpo sulle note più basse. I piatti della batteria sono davvero molto molto godibili, materici e ben presenti, ma mai inutilmente sopra le righe, o peggio, troppo colorati, a meno che il mixaggio non sia sensibilmente artefatto. Le Mini-D sono abbastanza sensibili all'equilibrio del mixaggio, e, forti della loro buona dote di trasparenza, non si vergognano certo a comunicare quale sono le registrazioni mixate con i piedi. La resa prospettica vanta una discreta profondità, ma, solo se chiudete abbastanza l'angolo di toe dei diffusori (diciamo che dovrebbero incrociare i loro assi appena davanti ai Vs occhi); cosa che ne minimizza anche una caratteristica non particolarmente positiva che ho riscontrato: ossia, tendono in qualche caso a far sentire la provenienza dei suoni dal loro baffle. Se la microdinamica è molto buona, non è assolutamente disprezzabile (per un minidiffusore) neanche la macrodinamica, anche se talvolta il piccolo woofer va un pò in sofferenza con qualche bordata di basso evidentemente sopra le sue possibilità. In ogni caso non comunica mai in maniera evidente o peggio, improvvisa, la sua entrata in "crisi", evidenziando solo qualche durezza sul basso e sul mediobasso. La sensibilità è nella media, il che, con la discreta tenuta in potenza, ne fa un sufficiente fornitore di pressioni acustiche anche per stanze non necessariamente piccolissime. In questa sistemazione in ambiente dunque (ossia lontano dalle pareti) peccano un pò di calore, di pienezza, cosa che non si addice sopratutto ai generi Rock/Pop/Sinfonica.
A 3mt DI DISTANZA SU STAND ALTO 80cm, ADDOSSATE ALLA PARETE DI FONDO
Addossando le Mini-D alla parete di fondo, molti "difetti" che ho avvertito nel precedente posizionamento scompaiono quasi del tutto. La gamma bassa acquista una autorevolezza degna di menzione per un minidiffusore, risultando anche piuttosto profonda; ciò implica una migliore riproduzione di pianoforte, grancassa e pure dei timpani (con adeguate ed ovvie riserve sulla pressione massima riproducibile, comunque più che valida per un "mini"). Anche la gamma mediobassa acquista spessore e potenza, e pur non sporcando mai la gamma media, riesce finalmente a dare un certo corpo alle voci maschili , ai fiati ed agli archi di buone dimensioni, ed una migliore autorevolezza al rullante della batteria. Davvero una riproduzione convincente, tesa comunque a soddisfare di più gli amanti della riproduzione HiFi dal palato fine che quegli appassionati in cerca di forti emozioni, un pò forzate e spesso fini a se stesse; non che le Mini-D non sappiano riprodurre correttamente la musica Rock, visto che addossate alla parete di fondo acquistano come detto un buon corpo, ma semplicemente perchè  la loro migliore arma sta nel rispetto della qualità del messaggio musicale con le sue sfumature. Forse è vero che manca loro un pizzico di cattiveria in più nelle prime ottave della banda audio, al fine di accontentare più vaste tipologie di acquirenti, ma questa non è altro che una scelta progettuale del loro ideatore; che, detto tra di noi, è un violista.
SU DESKTOP, A 70cm DI DISTANZA, RIALZATE DI 20cm, ADDOSSATE ALLA PARETE DI FONDO
Inaspettatamente, anche sulla mia scrivania che vanta una parete subito dietro, riescono a dare una riproduzione convincente;  il medio è un filo chiaro, ma la gamma mediobassa, che in questa installazione acquista molto corpo (un poco più del necessario), e la ottima presenza della bassa, anche piuttosto estesa, danno quel calore forse un pochino artificiale, ma che nelle precedenti installazioni mancava sopratutto ai patiti del Rock . Ottima presenza di dettagli in gamma media ed alta, ma senza evidentissime esaltazioni localizzate, potrebbero suggerirne anche un utilizzo come "Monitor nearfield", per produzione e mixaggio musicale fatti in casa a livello hobbistico. Non sono nate per questo utilizzo, ma potrebbe essere una inaspettata sorpresa.
E CON IL SUBWOOFER ?
Le Mini-D , forti di un buonissimo smorzamento e regolarità in gamma bassa e mediobassa, si affiancano facilmente al nostro subwoofer; il taglio del passabasso di quest'ultimo va scelto discretamente in basso, così come il suo livello relativo. In questa maniera l'emissione delle "mini" si fonde molto bene, anche qualitativamente, a quella del sub, dando come risultato un qualcosa di simile  a quello di un voluminoso e definito diffusore da pavimento. Ovviamente , però, con molta dinamica in meno; anche in questo caso, il subwoofer amplificato, è risultato dinamicamente abbastanza sovrabbondante rispetto ai piccoli diffusori.



Proson Rumble R-8
Il Rumble R-8 si è sempre ben comportato durante l'accostamento ai minidiffusori in prova; dal punto di vista delle pure capacità dinamiche si è sempre dimostrato essere abbondante per dei piccoli satelliti a due vie con woofer da soli 10cm, per giunta molto economici. Probabilmente, almeno in questa categoria di prezzo, si può interfacciare vantaggiosamente anche con diffusori che hanno un midwoofer da 13 cm, e chissà, forse anche 16. Ha dimostrato sempre di riprodurre un basso sicuramente profondo e pure abbastanza ben frenato, a patto di non alzare troppo la frequenza di taglio del passa-basso, che per un suo miglior sfruttamento qualitativo, sarebbe bene mantenere sotto i 70-80hz. Le capacità dinamiche , considerando che contiene un solo woofer da 8" (20cm), sono più che valide, e riesce a riprodurre discrete bordate senza scomporsi troppo. Da segnalare che , almeno con il segnale del pre-out del mio impianto stereo 2ch, non sono mai riuscito a farlo accendere in maniera "automatica",  ossia lasciandolo in stand-by, e lasciandogli rilevare automaticamente il bisogno dell'accensione in base alla presenza di segnale al suo ingresso a basso livello; di conseguenza lo accendevo e spegnevo manualmente, quando utilizzavo l'impianto audio. Un male di poco, che è possibile non si replichi se collegato all'uscita LFE di un sintoampli HT.






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