La prova di ascolto è stata effettuata in
ambiente privato , con la seguente apparecchiatura Hi-Fi :
- Per
gli ascolti in configurazione "standard" (ossia con i diffusori a
distanza di 3mt , posti su stand) ho utilizzato una sorgente digitale
di lettura costituita da un PC-TRANSPORT specificatamente ottimizzato, con scheda
audio ASUS ESSENCE STX utilizzata
tramite uscita digitale coassiale e driver ASIO 2.0 ; l'uscita digitale
è poi stata collegata al convertitore Digitale-Analogico CAMBRIDGE AUDIO DAC-MAGIC.
- Per ascolti in configurazione "nearfield" (ossia con i diffusori posti su desktop) la sorgente digitale era un diverso PC-TRANSPORT ottimizzato, con scheda
audio M-AUDIO AUDIOPHILE 192,
utilizzata tramite uscita analogica interna e driver ASIO 2.0.
- Amplificatore integrato CREEK-AUDIO EVOLUTION 2.
- Cablaggi di segnale digitale tramite cavo coassiale 75 ohm.
- Cablaggi di segnale analogico tramite cavo coassiale VAN DEN HUL D102 MKIII
HYBRID.
- Cablaggi
di potenza mediante cavo autocostruito a
trefoli intrecciati 4x2.5mmq. Con certi diffusori il cavo è stato
adattato ad i connettori con un cortissimo spezzone di cavo di minor
sezione (2x1.5mmq)
- Diffusori sotto test: Dynavoice
Magic S4-EX v2 , Indiana Line Nano.2 , Magnat Monitor Supreme 100 ,
Proson Event Sat-41 , Scythe KroCraft revB , diffusori autocostruibili MiniD.
- Utilizzo alternato del subwoofer Proson Rumble R8, come eventuale complemento ai minidiffusori.
- Tutti
i diffusori, precedentemente alla prova di ascolto, sono stati rodati
per almeno 3 ore con segnale di rumore rosa a medio volume.
- Materiale
ascoltato:
-
ANITA
BAKER Rhytm of love / AUDISON Music Expression
vol.1 / DIANNE REEVES When you know /
ERIC CLAPTON Reptile /
MARILYN MANSON Eat me, drink me / M.MUSSORGSKY Picture as an exhibition / OLA GJEILO Stone
Rose / PETER GABRIEL Scratch my back /
PINK FLOYD Another brick in the wall / TONY
BRAXTON Pulse
- Ambiente
di ascolto:
-
Ambiente
domestico, costituito da una sala normalmente arredata e senza nessun
correttore di acustica ambientale.
-
Dimensioni (LxPxH) : 7.80x4.50x3.00 . Area calpestabile 35.1mq. Volumetria 105.3mc
Gli ascolti
Dynavoice Magic S4-EX v2
- A 3mt DI DISTANZA SU STANDS ALTI 80cm, DISTANTI 70cm DALLA PARETE DI FONDO
- Le
Dynavoice in questa sistemazione si sono subito dimostrate a loro agio;
rivolte verso gli occhi dell'ascoltatore, e quindi leggermente chiuse
di toe, riescono a scomparire piuttosto bene dalla scena, anche se l'ambienza complessiva non fa gridare al miracolo.
Danno subito
la sensazione di suonare come se fossero più "grandi"; in effetti la
gamma bassa , viste le loro dimensioni, appare abbastanza ben estesa e
sopratutto dotata di adeguata generosità, che regala un buon corpo
alla riproduzione, con smorzamento articolazione e prontezza non
eccezionali, ma comunque discreti;
pur dovendo fare i conti con il litraggio molto ridotto del diffusore,
la
grancassa, il basso elettrico ed i timpani, vengono riprodotti con
piglio soddisfacente, cosa che in questa categoria di prezzo e
dimensioni è già un
ottimo risultato. In alcuni casi, questa buona generosità del basso
inficia
appena (e ribadisco , "appena") la perfetta intellegibilità delle
voci maschili e degli strumenti acustici le cui fondamentali gravitano
in quella zona (violoncello, corno, trombone, fagotto, rullante della batteria.....ecc ecc),
ma sarebbe chiedere la luna, ed a ben vedere è un lecitissimo
prezzo da pagare per una riproduzione che alla fine non fa troppo
rimpiangere un diffusore dalla più ampia volumetria. Sostanzialmente in
questa posizione di installazione l'equilibrio tonale è un filo
"loudness", a causa di una leggerissima retroposizione della gamma
media; ma
ribadisco, leggera, tanto che non ne soffrono più di
tanto neppure le voci e gli strumenti acustici. Ma se all'acquirente
tipo di questa categoria di diffusori ciò probabilmente piacerà, devo
dire che anche chi è
piuttosto esigente in termini di qualità di riproduzione potrà ritenere
tale comportamento come ampiamente soddisfacente per la
categoria. Se la grana ed il dettaglio, dalla gamma bassa fino alla
media, appaiono non eccezionali ma comunque più che discreti , la gamma
alta appare più raffinata, estesa e mai, e ribadisco mai,
vetrosa o pèarticolarmente insistente; quasi un piccolo lusso per un
diffusore da 130
euro la coppia. La tenuta in potenza, viste le dimensioni, è buona, ed
il piccolo woofer riesce a digerire discrete quantità di potenza senza
distorcere troppo precocemente il segnale; grazie anche alla più che
discreta
sensibilità , si possono sonorizzare davvero bene piccoli soggiorni o
camerette, e decentemente anche ambienti un pò più vasti. Direi che le
"Magic" , in
questo posizionamento mi hanno davvero ben impressionato, riuscendo a
riprodurre gran parte della gamma audio in maniera sostanzialmente
lineare, piacevole e priva di evidenti difetti.
- A 3mt DI DISTANZA SU STAND ALTO 80cm, ADDOSSATE ALLA PARETE DI FONDO
- Partendo
da quello che abbiamo già descritto devo ora evidenziare che le
"Dyna" , pur non gradendo in assoluto il vedersi addossare alla parete
di fondo, riescono a mantenere una discreta parte dei pregi. Il reflex
posto anteriormente aiuta un pò a non sporcare troppo la emissione, che
inevitabilmente, però, subisce un incremento in gamma mediobassa e
bassa; questo fa loro perdere parte della intellegibilità ed
articolazione (che comunque non erano eccezionalmente elevate già da
prima). In ogni caso il risultato , pur non sposandosi perfettamente
alle caratteristiche del diffusore, appare più che dignitoso per tutti
i fruitori. Perfetto , invece, per un utilizzo un pò sbarazzino e
semplicistico con musica Rock e Disco, e per gli amanti del basso un pò avanti.
- SU DESKTOP, A 70cm DI DISTANZA, RIALZATE DI 20cm, ADDOSSATE ALLA PARETE DI FONDO
- Posizionandole sulla scrivania del mio PC ( che comunque vanta performance audio che alcuni primissimi impianti si sognano...)
ci ritroviamo ad ascoltarle a soli 70cm di distanza, in pieno campo
"nearfield". In questa sistemazione, oltre all'usuale incremento delle
gamme bassa e mediobassa dato dal piano della scrivania e dalla parete
retrostante, avvertiamo anche una gamma medioalta un pò più in
evidenza, anche se mai realmente sopra le righe; anche la "presenza"
fisica del diffusore di tanto in tanto si avverte, mentre prima
l'apparecchio era sostanzialmente trasparente. In definitiva questo
andamento devia un pò dal buon equilibrio fino ad ora espresso,
denotando che il diffusore non è nato per questa sistemazione. In ogni
caso il risultato è comunque sufficientemente piacevole, ma la
sensazione di estremi banda in evidenza aumenta, dando
vita ad un risultato meno corretto in assoluto.
- E CON IL SUBWOOFER ?
- Qualsiasi
diffusore delle dimensioni dei satelliti di questa recensione si
avvantaggerà grandemente dell'apporto di un subwoofer attivo; anche
queste svedesine, che fanno già abbastanza per non necessitare
obbligatoriamente di un apporto
esterno per la gamma bassa, si integrano molto bene con il subwoofer.
Anzi, la loro naturale e generosa emissione mi ha dato la possibilità
di tagliare il subwoofer piuttosto in basso, poco oltre il minimo
possibile, cosa che, pur essendo posizionato al centro tra i diffusori
fa si che rimanga assolutamente invisibile durante la riproduzione
delle basse
frequenze, proprio come se le emettessero direttamente le piccole
Dynavoice.
Alla fine ci si trova davanti ad una riproduzione che mantiene
perfettamente le caratteristiche tonali delle Dynavoice, ma con una
estensione in basso di oltre un ottava in più. In ogni caso l'economico
ma prestante Proson Rumble R-8 non ha assolutamente mai
mostrato la corda prima delle Magic S-4, che alzando (parecchio) il
volume sono
sicuramente le
prime a gettare la spugna, ed a scomporsi un pò; ma siamo già a livelli
abbastanza elevati, ampiamente soddisfacenti per diversi utilizzatori.
Una bella accoppiata, con il nostro sub leggermente sovrabbondante dal
punto
di vista della capacità dinamica.
Indiana Line Nano.2
- A 3mt DI DISTANZA SU STANDS ALTI 80cm, DISTANTI 70cm DALLA PARETE DI FONDO
- Diciamo
subito che questi diffusori non appartengono prettamente alla categoria
"home HiFi" ma sono dei veri tuttofare; grazie al particolare supporto orientabile compreso nella confezione, ed eventualmente rimovibile, possono (anzi, lo dovrebbero....) essere posizionati direttamente su una parete; quella della vostra tavernetta, della
cameretta dei ragazzi, del vostro studio, del negozio dove lavorate, della stanza in cui
avete il vostro compatto e poco invadente alla vista impianto Home Theatre
multicanale......e
chi più ne ha, più ne metta. Ecco che, proprio per questa loro
vocazione, se le facciamo suonare su stand, e per giunta distanti
dalla parete
retrostante, avvertiamo evidentemente che il suono è leggero e manca
totalmente di bassi. Avete
letto bene,
sotto
i 100hz praticamente non c'è niente, e diversamente non poteva essere
visto il piccolissimo cabinet , molto più compatto degli altri pur
piccoli diffusori in prova; non per niente si chiamano "Nano"! Quindi,
in queste condizioni di utilizzo, rileviamo un sound un pò castrato,
pur impressionando per la capacità di
sonorizzare anche ambienti discretamente ampi. A parità di potenza
immessa sono sicuramente , ed in maniera piuttosto evidente, quelli che
suonano
più forte tra i rappresentanti del nostro test; questa peculiarità li
rende poco affamati di Watt, il che non è certo
cosa
da sottovalutare, sopratutto in impianti economici o miniaturizzati.
Inoltre sono anche
piuttosto resistenti nel sopportare potenza; certo, non parlo di
"qualche centinaio di
Watt", ma insistendo un pò con il mio Creek, che sull'impedenza delle
Indiana potrebbe arrivare a 140W RMS (ossia molto oltre la potenza che
possono sopportare) dimostrano di tenere duro,
evidenziando ai più alti livelli un incupimento generale della
timbrica, un indurimento dei mediobassi, ma niente di particolarmente
scandaloso o prematuro; ma
siamo già a livelli notevoli per dei microbi economici di questo
genere, che
ancora una volta tradiscono la loro indole "Public Address" , che
lascia intendere anche utilizzi un pò gravosi. Ovviamente , tale
indole, si
ripercuote un pò nelle carateristiche di emissione; le voci
sono piuttosto potenti e presenti, ma anche leggermente dure e poco
raffinate;
come
d'altronde dimostra di essere generalmente la grana del diffusore,
piuttosto badante al sodo anzichè entrare nelle sfumature e nei
dettagli dei suoni. Il
mediobasso è la parte meno riuscita, essendo leggermente inscatolato, e
poco articolato; si
avverte poi una piccola colorazione in gamma medioalta, credo indotta
dal midwoofer, ma niente che faccia gridare allo
scandalo. La gamma più alta, invece, è sufficientemente estesa ma
sopratutto discretamente dolce e lineare, segno che il piccolo tweeter
fa il suo lavoro come si deve, non avvertendosi neanche più di tanto
il passaggio di consegne tra i due altoparlanti. Mettendo insieme
tutte queste caratteristiche viene fuori un diffusore che suona molto
più forte di quello che le sue dimensioni farebbero supporre, con
ottima tenuta in potenza per la categoria, e sostanzialmente con un
certo equilibrio tonale, che pur
in assenza di note basse, non è mai frizzante e/o squillante, ma anzi
caratterizzato da una emissione relativamente potente e presente in
gamma media. L'immagine sonora è un pò piatta, e l'ambienza viene
riprodotta ai minimi termini; in ogni caso di positivo c'è che queste
piccole
Indiana Line spariscono acusticamente, e non danno quasi mai la
sensazione che i suoni provengano da loro. Per ascolti un pò più
impegnati, hanno comunque bisogno di un subwoofer.
- A 3mt DI DISTANZA SU STAND ALTO 80cm, ADDOSSATE ALLA PARETE DI FONDO
- Il
progettista ha previsto che le piccole Nano vengano messe vicine ad una
parete, e si sente; non che
appoggiandole alla parete di fondo si trasformino in un bellissimo
cigno, ma questi piccoli anatroccoli acquisiscono il giusto peso e
spessore in gamma mediobassa, che finalmente arriva al livello della
potente gamma media; permane quel senso di bassa articolazione e
leggera confusione che caratterizza la gamma mediobassa, ma finalmente
tutti gli strumenti acquisiscono parte di quel peso o pienezza che gli
spetta. Il basso sotto gli 80-100hz continua a non esserci, ma non
essendo propenso a credere nei miracoli, me lo immaginavo! In ogni
caso, la buona efficenza ed il
"nuovo" equilibrio tonale rendono la timbrica di questo diffusore più
godibile, con tutti i generi musicali, ed anche se la gamma media non
sarà un campione di raffinatezza, mi risulta complessivamente
abbastanza lineare e con un sorprendente effetto "presenza", senza
fastidiose ed eccessive brillantezze in gamma alta.
- SU DESKTOP, A 70cm DI DISTANZA, RIALZATE DI 20cm, ADDOSSATE ALLA PARETE DI FONDO
- Posizionate
a 70 cm dalle nostre orecchie, sul desktop e con una parete a ridosso ,
riescono ancora a dare una
prestazione interessante per presenza in gamma media, stavolta
coadiuvata da acuti un filo più presenti , e per questo forse ancora
più equilibrati. Peccato per la leggera sporcizia in gamma mediobassa,
che tende ad intaccare un pò la pulizia della gamma appena superiore
che continua
a fare piacevolmente la parte del leone. Positivo il fatto che i
diffusori non siamo mai identificabili come la fonte dei suoni,
rimanendo fisicamente trasparenti. In ogni caso hanno sfoggiato una
bella pressione sonora, un ottima tenuta in potenza ed un sostanziale
equilibrio tonale, pur mancando di bassi profondi e raffinatezza
timbrica.
- E CON IL SUBWOOFER ?
- Con
questi piccolissimi satelliti, direi che è obbligatorio, almeno per
ascolti "HiFi". Nel capitolo precedente , "Misure in ambiente", avete
potuto constatare come questi microbi si comportino , quando affiancati
dal Subwoofer attivo della Proson. Nella pratica poi, utilizzando
quest'ultimo, sembra davvero di ascoltare un altro diffusore, a
conferma di quanto l'estensione in gamma bassa aiuti anche a migliorare
il giudizio delle restanti gamme di frequenza. La gamma mediobassa
delle Nano, per quanto ovviamente rimanga poco pulita, una volta
affiancata dall'emissione del subwoofer, pare (pare nel senso di
"sembrare" ; d'altra parte la psicoacustica è materia molto importante
per gli "ascolti"....) acquistare un pò di articolazione e musicalità.
Le buone doti di pressione acustica cui questo microbo può arrivare,
riescono anche a farci sfruttare in buona parte le potenzialità
del subwoofer, dando vita ad un muro di suono "mica male". Complice
anche il fatto che, con questi lillipuziani diffusori, il subwoofer
dovrà essere utilizzato per un range di frequenze più ampio (e quindi
più gravoso) del solito. Unica cosa
meno positiva risulta che il taglio in frequenza del subwoofer spostato
un pò più avanti del desiderabile (
attorno ai 100/120hz effettivi ), in certi casi ci porta a percepire
lievemente
la sua localizzazione in ambiente. Nel complesso, con il sub, ho
ascoltato un suono forte, potente, presente, caldo, anche se assolutamente NON
raffinato nei dettagli.
Magnat Monitor Supreme 100
- A 3mt DI DISTANZA SU STANDS ALTI 80cm, DISTANTI 70cm DALLA PARETE DI FONDO
- L'efficenza
delle tedeschine è nella media della categoria, mentre la tenuta in
potenza è abbastanza buona; ne conseguono
pressioni massime raggiungibili discretamente elevate.
Quel che sorprende è un equilibrio
timbrico
spostato decisamente verso la gamma alta, che prende sovente il
sopravvento, modificando il timbro di alcuni strumenti acustici, di
alcune voci,
ed evidenziando particolarmente quelle registrazioni che contengono un
certo numero di sibilanti; l'impressione è che il responsabile sia
semplicemente il
livello acustico troppo elevato del piccolo tweeter , poichè fino alla
gamma media l'andamento è lineare e
discretamente dettagliato, con la gamma mediobassa davvero pulita,
netta ed abbastanza articolata ,
affiancata da una gamma bassa non potente, ma di ottima qualità e
prontezza. Perciò, in questa posizione lontano dalle
pareti il diffusore risulta un pò stancante, e (forse per le
caratteristiche
appena descritte)
ho ravvisato anche una piccola tendenza ad essere acusticamente
localizzabile; per limitare in parte quest'ultima caratteristica ho
chiuso
sensibilmente i diffusori di toe, che comunque non riescono a ricreare
una ambienza sviluppata in profondità, pur potendo mettere dicretamente
a fuoco i singoli strumenti. C'è da dire che l'ottima qualità
della gamma mediobassa si riscontra piacevolmente sopratutto con gli
strumenti acustici, tipo gli archi di buone
dimensioni (viola, violoncello, contrabbasso)
che
non risultano mai impastati o confusi, ma sempre bene articolati ed a
fuoco; questa buona
performance qualitativa è sicuramente
data dal buon sfruttamento del carico in sospensione pneumatica,
che può rendere il woofer più reattivo ed anche più controllato nelle escursioni a
bassissima
frequenza, anche se nel
contempo deve cedere un bel pò in potenza di emissione.
Ed infatti, le ottime caratteristiche ai transitori della gamma bassa e
mediobassa si scontrano con la mancanza di un adeguato livello delle
note basse. Insomma, come spesso accade la coperta è corta e sopratutto
in oggetti molto economici si deve scegliere tra qualità e quantità.
Diffusore tra i più economici
del test, al pari di Proson Event, e poco più costoso della Scyte.
- A 3mt DI DISTANZA SU STAND ALTO 80cm, ADDOSSATE ALLA PARETE DI FONDO
- La
disposizione a ridosso di una parete giova molto alle Magnat, che
evidentemente la prevedono sin dalla progettazione; la gamma
mediobassa, pur mantenendo una esemplare pulizia, acquista un pò di
corpo, dando alla riproduzione un pò di godibilità in più. Anche la
gamma bassa migliora in autorevolezza, acquistando un pò di spessore,
ma rimane
sempre un pò leggera; l'ottimo smorzamento, però, fa in modo che la
risposta decada verso le basse in maniera molto più progressiva di
molti altri concorrenti, cosa che a volte mette in condizione di
avvertire basse
frequenze insospettabilmente profonde e pulite, anche se ad un livello
sempre un
pò
inferiore alle aspettative. Di questo aumento di corpo si giova anche
la gamma media, che perde un filo di freddezza, mantenendo un dettaglio
sicuramente più che adeguato al prodotto; degno di nota, per la
categoria, la nettezza del rullante della batteria. Quell'esaltazione
abbastanza innaturale
della gamma alta di cui abbiamo già parlato, però, in buona parte,
rimane avvertibile, tanto che alcuni strumenti appaiono sempre un pò
esili e/o
colorati nel timbro. Chissà se, con una resistenza di attenuazione del
tweeter di valore più elevato......
- SU DESKTOP, A 70cm DI DISTANZA, RIALZATE DI 20cm, ADDOSSATE ALLA PARETE DI FONDO
- Questa
disposizione rende la gamma mediobassa e bassa più evidenti, che
comunque mantengono la loro buonissima prontezza ed articolazione; di
conseguenza
il suono riceve un ulteriore dose di equilibrio, pur mantenendo una
gamma alta un pò pungente ed acida; il maggiore spessore timbrico che
le due
superfici (scrivania e parete posteriore) apportano , la buona tenuta
in potenza e la discreta sensibilità, riescono a rendere più musicali
le
piccole teutoniche, che sfoderano ancora una volta una batteria non
solo molto netta ma
pure abbastanza piena, ma anche una discreta presenza delle voci.
Rimane
qualche alleggerimento timbrico ed una certa asprezza del tweeter che a
mio parere si potevano evitare, in sede progettuale, con poco. Ovvio
che sono state volute.
- E CON IL SUBWOOFER ?
- Con
il subwoofer non possiamo che annotare sensibilissimi miglioramenti, anche se per
non sovrastare la valida ma non potentissima gamma mediobassa delle Magnat non possiamo
esagerare con il livello relativo delle basse frequenze;
anche per questo la buona capacità dinamica dei satelliti non supera
certo quella sovrabbondante del nostro Proson Rumble R-8, che malgrado
i buoni livelli raggiungibili dalle tedeschine appare un pò
sovradimensionato.
Di conseguenza, pur arrivando ad una estensione complessiva molto
soddisfacente, il timbro sostanzialmente rimane contraddistinto da una
presenza un pò eccessiva di alte frequenze, che continuano a rendere le
sonorità un pò fredde ed asettiche, seppur molto più estese. L'incrocio è posizionato attorno agli 80hz, quindi il subwoofer non rimane particolarmente localizzabile durante l'emissione.
Proson Event Sat-41
- A 3mt DI DISTANZA SU STANDS ALTI 80cm, DISTANTI 70cm DALLA PARETE DI FONDO
- Le
Proson che mi sono state recapitate non erano "nuovissime", ma erano
esemplari che probabilmente erano già stati esposti e/o provati; detto
questo la prima sensazione che ho avuto, malgrado il posizionamento
"audiophile" (ossia su stands, lontani dalle pareti)
è di un suono un pò chiuso e di bassi in evidenza; cosa che in un
minidiffusore è abbastanza rara, e per questo potrebbe essere
apprezzata da alcuni utilizzatori finali. La sensibilità per la tipologia di
apparecchio appare media, quindi soddisfacente anche per amplificatori
poco vigorosi, a patto di non voler sonorizzare stanze ampie. Il
"problema" , in questo caso, è dato sopratutto dalla tenuta in potenza, poichè una volta superata una certa potenza in ingresso, iol diffusore ha
la poco simpatica abitudine di cedere improvvisamente ed emettere
evidenti distorsioni. Cosa che a mio avviso, malgrado l'economicità del prodotto, avveniva comunque un pò in
anticipo rispetto al previsto. Il limite si presenta sopratutto in
presenza di forti segnali in gamma bassa, tanto che quando il piccolo
midwoofer va in crisi, distorge molto chiaramente su tutta la gamma di
sua appartenenza. Quindi in presenza di registrazioni con una gamma
bassa profonda piuttosto energetica, dovrete preventivamente abbassare il volume un pò di più di
quello che presumibilmente potevate pensare; il tutto avviene al livelli di media intensità.
- Il
basso sorprende davvero per la sua generosità di emissione e pure per
la buona
discesa; peccato che qualitativamente non sia a livello dei migliori,
accusando sia poca precisione che (come dicevo) mediocre tenuta in
potenza; anche la gamma mediobassa è piuttosto potente, e, pur non
avendo qualità degne di nota, dona una grande "pienezza" al suono di
queste piccole svedesine. La gamma media, qualitativamente, è la zona
migliore del diffusore, risultando abbastanza lineare e pulita, con un
dettaglio di livello adeguato e solo
lievemente offuscata dal basso. Resta il fatto che la successiva gamma
medioalta appare sensibilmente retroposta, e quindi non si propone come
un degno proseguimento; questa
caratteristica mette in secondo piano tantissimi dettagli (e non solo)
propri delle voci , degli strumenti acustici e pure di molti strumenti
elettronici e sintetizzati. Un vero peccato perchè la seguente gamma
alta, pur non risultando particolarmente trasparente, avrebbe apprezzabili qualità:
ossia una sostanziale linearità e mancanza di colorazioni. Le voci
maschili sono molto presenti e calde, ma non di rado appaiono un pò
intubate, mentre quelle femminili si vedono variare un pò il timbro,
risultando un pochino nasali; la localizzazione dei cantanti al centro
della scena non fa gridare al miracolo per fermezza, ma vista la
categoria di appartenenza va bene così. La batteria è piena e potente
come non ti
aspetteresti da un microbo del genere , ma non molto asciutta e controllata, mentre i
piatti appaiono troppo in secondo piano; queste caratteristiche
timbriche tendono anche ad evidenziare una certa mancanza di fuoco dei
vari strumenti/voci (se non l'avete mai fatto, leggetevi qualcosa sulla psicoacustica....) .
Anche la mancanza di ariosità e di "spazio" dell'evento musicale, è dovuta alla particolare
impostazione tonale, e la eventuale sensazione di provenienza del suono
dai diffusori, che di tanto in tanto si presenta, è eliminabile
chiudendo molto l'angolo di "toe" (ossia , facendoli puntare
rispettivamente verso l'orecchio opposto alla loro disposizione in ambiente). Quelle
registrazioni che risultino molto equalizzate in gamma medioalta (di
solito discomusic, hardRock, eavy metal) vengono ingentilite, e rese
più ascoltabili agli orecchi degli amanti del suono caldo. In questo
caso un piccolo pregio dato però dalla elementare somma di fattori complementari, e non da qualità
intrinseche del diffusore.
- Sono
stato troppo cattivo? Mah, può darsi, visto che costano davvero
pochissimo. Ricordo che costano quanto le Magnat ed un pochino di
più delle Scythe, che sono le più economiche in assoluto.
- A 3mt DI DISTANZA SU STAND ALTO 80cm, ADDOSSATE ALLA PARETE DI FONDO
- Viste
le premesse, quando spostiamo le Proson Event fino ad avvicinarle alla
parete di fondo creiamo un peggioramento della situazione. E' ovvio che
la vicinanza di un ampia superficie ne incrementi ulteriormente il
livello complessivo della gamma bassa e mediobassa; in questa
configurazione dunque le voci maschili diventano un pò troppo
cavernose, il pianoforte un pò melmoso e chiuso, gli archi
perdono le loro prerogative timbriche e la gamma medioalta che appariva
un pò indietro ora soccombe decisamente ai voleri della bassa e mediobassa. In questa sistemazione ambientale, non
riesco a trovare pregi nella emissione delle Event41, percui la sconsiglio
fortemente.
- SU DESKTOP, A 70cm DI DISTANZA, RIALZATE DI 20cm, ADDOSSATE ALLA PARETE DI FONDO
- Sul
mio desktop, malgrado la parete di fondo vicina ed il piano della
scrivania, la emissione torna ad essere "ascoltabile"; chiaramente
rimangono protagonisti il basso ed il mediobasso ,sempre con una
articolazione ed una pulizia appena sufficienti (anche per la categoria)
ma adesso, forte della vicinanza alle orecchie, la gamma media riesce
ad esprimere meglio la sua discreta linearità, che si riflette positivamente
su voci e strumenti, più piacevoli e corretti pur
rimanendo un pò poveri di armoniche. La gamma medioalta rimane ancora un pò
indietro, ed alla fine ritroviamo un suono corposo e non arioso, ricco di note basse e mediobasse di qualità
appena sufficiente, ma di una dinamica che in condizioni "nearfield"
soffre meno della bassa tenuta in potenza che questo diffusore ha
spesso palesato.
- E CON IL SUBWOOFER ?
- Ovviamente
il subwoofer aiuta qualsiasi minidiffusore a rendere la riproduzione
più credibile; le Proson, di suo, sono piene in gamma mediobassa e bassa, ma non
possono avere minimamente l'estensione che questo subwoofer attivo permette. Viste le caratteristiche di questi
satelliti, potremo non alzare troppo la frequenza di taglio del filtro
elettronico, il che porta sempre a vantaggi aiutando il Sub a "sparire"
e non essere localizzabile. Ovviamente però la qualità delle gamme di
appartenenza alle Proson EventSat 41, sopratutto partendo da quelle
immediatamente successive all'intervento del subwoofer, non ne possono
trarre vantaggio. Percui se il basso profondo di appartenenza del Sub
apparirà piuttosto pulito e molto esteso, sopra i 60-70hz e per tutta
la gamma mediobassa, la pulizia di riproduzione non sarà comunque
elevata. La mediocre tenuta in potenza delle Event rende questo
Subwoofer assolutamente sovradimensionato ; sarebbe dunque sufficiente
un modello più compatto, magari con altoparlante da 16cm, anzichè 20.
Scythe Kro Craft rev.B
- A 3mt DI DISTANZA SU STANDS ALTI 80cm, DISTANTI 70cm DALLA PARETE DI FONDO
- Questi minidiffusori , sulla rete internet, sono stati spesso dipinti come oggetti
dal rapporto qualità/prezzo inarrivabile; prendo atto e vado ad
ascoltarli, al fine di valutare se questo favorevolissimo rapporto
nasce solo dal denominatore (prezzo) molto basso, od anche da un
numeratore (qualità) inaspettatamente alto. In questa sistemazione
lontana dalle pareti, questo "brutto anatroccolo" mette le voci
piacevolmente avanti, con la gamma media vera protagonista, anche se
dotata di un dettaglio e di una introspezione non eccezionali ma
comunque più che soddisfacenti per la categoria. . Questa sensazione
nasce anche dal fatto che la gamma mediobassa (in questa sistemazione)
è un pochino avara, e se da una parte ha il pregio di non colorare voci
e strumenti di sua competenza, dall'altra tende a far risaltare la
gamma media vera e propria. Manca un pò di verve in gamma medioalta,
tanto che i piatti della batteria appaiono poco incisivi, ma comunque
ben intellegibili; a
dire il
vero , di tanto in tanto, si nota una sensazione, temporanea e
localizzata, di
secchezza/acidità, posta in una regione che non riesco bene a definire,
probabilmente posta tra la gamma alta vera e propria e la medioalta. In
pratica una piccola vena di acidità che, pur non disturbando
particolarmente, in talune
situazioni si presenta in maniera breve nel tempo ma abbastanza
avvertibile. La gamma alta è discretamente estesa, ma un pochino timida, il che
rende sempre il suono morbido, ma anche un filo poco arioso e non
dettagliatissimo. Quel che sorprende davvero però è la gamma
bassa; non che faccia tremare le pareti, ma la discesa in frequenza è
parecchio superiore alle aspettative, e sopratutto molto regolare. Non
è una gamma bassa potente e ricca di punch, ma estesa, lineare ed
abbastanza articolata. Direi "audiophile" ! Pensate che si odono , in
maniera meno castrata di quel che si possa prevedere, pure i timpani
della musica classica; ovviamente a livelli acustici assolutamente non realistici, al
fine di non vedere schizzare il piccolo cono fuori dalle orbite....ma
la discreta capacita di scendere in frequenza non è così scontata per
tutti i minidiffusori di queste dimensioni. La nota dolente invece è
la sensibilità, davvero bassa (la più bassa del gruppetto in esame),
il che pretenderebbe sostanziose potenze in ingresso; ovviamente la
tenuta in potenza però (che comunque a me pare superiore ai miseri 20 W
dichiarati) non permette elevate potenze in ingresso, percui in
definitiva ci dovremo accontentare di livelli di pressione sonora sufficiente
solo per piccoli ambienti. Fortunatamente, pur constatando escursioni
notevoli del piccolo midwoofer, non ci sono cedimenti improvvisi, ed
avvicinandoci al limite si avverte solo un progressivo indurimento della gamma
bassa e mediobassa, ed un contemporaneo aumento di quella punta di
"acidità" che avevo accennato prima. Dal punto di vista della
"invisibilità acustica" della provenienza dei suoni , siamo su buoni
livelli, il che fa sempre piacere; calcolate che (come dichiarato dal
costruttore) ho sempre puntato i diffusori direttamente ai miei
orecchi, o leggermente più chiusi. In ogni caso la profondità di
immagine non è molto elevata, ma la separazione strumentale è sufficiente.
Visto il prezzo tanto di cappello, pur con qualche piccola riserva per
la pressione sonora ottenibile, davvero bassina.
- A 3mt DI DISTANZA SU STAND ALTO 80cm, ADDOSSATE ALLA PARETE DI FONDO
- Le
Scythe, avvicinate alla parete guadagnano qualche punto in punch; la
gamma mediobassa, pur non diventando certo cattiva, ora acquisisce quel
che penso sia un più credibile spessore, e quel che mi piace
sottolineare, non va comunque a colorare o "confondere" tutti quei
suoni limitrofi (voci maschili, archi di una
certa grandezza, pianoforte.....). Tende a minimizzarsi, dunque, quella
sensazione di leggerezza che la gamma media imponeva quando poste
lontano dalle pareti. Forse,
e ribadisco FORSE, si perde un filo di articolazione sulla ottima gamma
bassa, che adesso stupisce anche per una lieve maggiore potenza di
emissione, che in taluni momenti risulta davvero impensabile in un
microbo come questo. Logicamente la sensibilità rimane bassa, così come
il massimo livello riproducibile; tendenzialmente il tono si fa più
pieno, mantenendo però una gamma media giustamente presente, ed una
gamma alta dolce ma un filo indietro. Quella leggera "acidità"
riscontrata tra gamma medioalta ed alta permane, ma forse diviene un
filo meno avvertibile grazie al nuovo equilibrio dettato dalla parete
di fondo. Mi raccomando: "addossate alla parete di fondo" non vuol dire
che dovete occluderne la porta reflex! A lui dovete dargli qualche centimetro di
"libertà".....
- SU DESKTOP, A 70cm DI DISTANZA, RIALZATE DI 20cm, ADDOSSATE ALLA PARETE DI FONDO
- Non
malissimo queste Scythe, poste sulla mia scrivania; in questo caso la
gamma mediobassa prende un pò il sopravvento, il che disturba
lievemente le voci maschili, ma la gamma bassa stupisce per potenza ed
estensione. Il suono è certamente morbido ed abbastanza riposante, di
impostazione "Home" e non certo "Monitor"; il tweeter appare un pò
indietro, e quella vena di acidità che avevamo ascoltato viene un pò
mitigata dal nuovo tipo di equilibrio sonoro. La bassa sensibilità
viene in parte compensata dalla vicinanza dei diffusori agli orecchi
dell'utilizzatore,
ma anche su desktop rimangono apparecchi poco consigliabili a chi
predilige alti
livelli di pressione acustica. Probabilmente in questa sistemazione non
presentano la loro miglior prestazione possibile in termini HiFi, ma si
sono trovate
abbastanza a loro agio.
- E CON IL SUBWOOFER ?
- Malgrado la buona discesa in frequenza delle Scythe, il subwoofer dà loro una sensibile iniezione di immanenza ed estensione;
grazie alla loro discreta discesa in frequenza è possibile regolare il
taglio del passabasso del Sub piuttosto in basso, al fine di non
renderlo localizzabile. Ma la loro scarsa sensibilità fa in modo che si
debba abbassare parecchio anche il livello del Sub, il quale, alla fine dei
conti, risulterà dinamicamente sovrabbondante per queste piccole Scyte;
consigliabile, dunque, un modello più compatto, con altoparlante
da 16cm anzichè 20.
diffusore autocostruibile "Mini-D"
- A 3mt DI DISTANZA SU STANDS ALTI 80cm, DISTANTI 70cm DALLA PARETE DI FONDO
- Ed
eccoci alla creatura autocostruibile; vediamo se l'esborso in denaro
richiesto, basso in assoluto ma leggermente più alto di quello che
serve per acquistare le casse commerciali meno economiche di questa prova
(ossia le Dynavoice), ed il sudore che dovrete versare per assemblarle,
valgono la "candela". Sin
dal primo approccio si evidenzia una buonissima capacità di cogliere i
dettagli in gamma media, mentre in gamma alta si rasenta addirittura un
giudizio eccellente per la fascia di appartenenza; non sto parlando dei
livelli acustici relativi a queste bande di frequenza, ma di capacità
di rappresentare quei dettagli e microdettagli che sono molto
importanti sopratutto con le voci e con gli strumenti acustici. Le
Mini-D riescono a riprodurre gran parte delle sfumature dell'evento
sonoro, sfumature che i migliori diffusori commerciali di questo
test non hanno sempre saputo cogliere in pieno, rendendo poi quelli,
da questo punto di vista, peggiori, addirittura "imbarazzanti". In ogni caso
l'impressione generale è che il tono complessivo, in questo
posizionamento lontano dalle pareti, manchi di un pò di spessore nelle
gamme inferiori, il che ne rende la riproduzione un pò fredda, e la
gamma media leggermente "asettica"; la gamma bassa sorprende
abbastanza per estensione ed anche per qualità, rimanendo, come la
mediobassa, un pò indietro. A questo punto, inizio a sospettare che
quando il loro ideatore (Saverio Denitto) affermava che questi
minidiffusori sono nati per stare vicino alla parete di fondo, dicesse
una cosa, ovviamente, più che sensata! Proseguiamo; le voci, pur
se un pò
alleggerite sul mediobasso, appaiono molto chiare ed intellegibili , ed
il pianoforte risulta piacevolmente luminoso e scandito anche se un pò
povero di corpo sulle note più basse. I piatti della
batteria sono davvero molto molto godibili, materici e ben presenti, ma mai
inutilmente sopra le righe, o peggio, troppo colorati, a meno che il mixaggio
non sia sensibilmente artefatto. Le Mini-D sono abbastanza sensibili
all'equilibrio del mixaggio, e, forti della loro buona dote di
trasparenza, non si vergognano certo a comunicare quale sono le registrazioni
mixate con i piedi. La resa prospettica vanta una discreta profondità,
ma, solo se chiudete abbastanza l'angolo di toe dei diffusori (diciamo
che dovrebbero incrociare i loro assi appena davanti ai Vs occhi);
cosa che ne minimizza anche una caratteristica non particolarmente
positiva che ho riscontrato: ossia, tendono in qualche caso a far
sentire la provenienza dei suoni dal loro baffle. Se la microdinamica è
molto buona, non è assolutamente disprezzabile (per un minidiffusore)
neanche la macrodinamica, anche se talvolta il piccolo woofer va un pò
in sofferenza con qualche bordata di basso evidentemente sopra le sue
possibilità. In ogni caso non comunica mai in maniera evidente o
peggio, improvvisa, la sua entrata in "crisi", evidenziando solo
qualche durezza sul basso e sul mediobasso. La sensibilità è nella
media, il che, con la discreta tenuta in potenza, ne fa un sufficiente
fornitore di pressioni acustiche anche per stanze non necessariamente
piccolissime. In questa sistemazione in ambiente dunque (ossia lontano
dalle
pareti) peccano un pò di calore, di pienezza, cosa che non si addice
sopratutto ai generi Rock/Pop/Sinfonica.
- A 3mt DI DISTANZA SU STAND ALTO 80cm, ADDOSSATE ALLA PARETE DI FONDO
- Addossando le
Mini-D alla parete di fondo, molti
"difetti" che ho avvertito nel precedente posizionamento scompaiono
quasi del tutto. La gamma bassa
acquista una autorevolezza degna di menzione per un minidiffusore,
risultando anche piuttosto profonda; ciò implica una migliore
riproduzione di pianoforte, grancassa e pure dei timpani (con adeguate
ed ovvie riserve sulla pressione massima riproducibile, comunque più
che valida per un "mini"). Anche la gamma mediobassa acquista spessore
e potenza, e pur non sporcando mai la gamma media,
riesce finalmente a dare un certo corpo alle voci maschili , ai fiati
ed agli archi di buone dimensioni, ed una migliore autorevolezza al
rullante della batteria. Davvero una riproduzione convincente, tesa
comunque a soddisfare di più gli amanti della riproduzione HiFi dal
palato fine che quegli appassionati in cerca di forti emozioni, un pò
forzate e spesso fini a se stesse;
non che le Mini-D non sappiano riprodurre correttamente la musica Rock,
visto che
addossate alla parete di fondo acquistano come detto un buon corpo, ma
semplicemente perchè la loro migliore arma sta nel rispetto della
qualità del messaggio musicale con le sue sfumature. Forse è vero che
manca loro un pizzico di cattiveria in più nelle prime ottave della
banda
audio, al fine di accontentare più vaste tipologie di acquirenti, ma
questa non è altro che una scelta progettuale del loro ideatore; che,
detto tra di noi, è un violista.
- SU DESKTOP, A 70cm DI DISTANZA, RIALZATE DI 20cm, ADDOSSATE ALLA PARETE DI FONDO
- Inaspettatamente,
anche sulla mia scrivania che vanta una parete subito dietro, riescono
a dare una riproduzione convincente; il medio è un filo chiaro,
ma la gamma mediobassa, che in questa installazione acquista molto
corpo (un poco più del necessario), e la ottima presenza della bassa,
anche piuttosto estesa, danno quel calore forse un pochino artificiale,
ma
che nelle precedenti installazioni mancava sopratutto ai patiti del
Rock . Ottima presenza di dettagli in gamma media ed alta, ma senza evidentissime esaltazioni
localizzate, potrebbero suggerirne anche un utilizzo come "Monitor
nearfield", per produzione e mixaggio musicale fatti in casa a livello
hobbistico. Non sono nate per questo utilizzo, ma potrebbe essere una
inaspettata sorpresa.
- E CON IL SUBWOOFER ?
- Le
Mini-D , forti di un buonissimo smorzamento e regolarità in gamma bassa
e mediobassa, si affiancano facilmente al nostro subwoofer; il taglio
del passabasso di quest'ultimo va scelto discretamente in basso, così
come il suo livello relativo. In questa maniera l'emissione delle
"mini" si fonde molto bene, anche qualitativamente, a quella del sub,
dando come risultato un qualcosa di simile a quello di un
voluminoso e definito diffusore da pavimento. Ovviamente , però,
con molta dinamica in meno; anche in questo caso, il subwoofer
amplificato, è risultato dinamicamente abbastanza sovrabbondante rispetto ai piccoli diffusori.
Proson Rumble R-8
- Il Rumble R-8 si è
sempre ben comportato durante l'accostamento ai minidiffusori in prova;
dal punto di vista delle pure capacità dinamiche si è sempre dimostrato
essere abbondante per dei piccoli satelliti a due vie con woofer da
soli 10cm, per giunta molto economici. Probabilmente, almeno in questa
categoria di prezzo, si può interfacciare vantaggiosamente anche con
diffusori che hanno un midwoofer da 13 cm, e chissà, forse anche 16. Ha
dimostrato sempre di riprodurre un basso sicuramente profondo e pure
abbastanza ben frenato, a patto di non alzare troppo la frequenza di
taglio del passa-basso, che per un suo miglior sfruttamento
qualitativo, sarebbe bene mantenere sotto i 70-80hz. Le capacità
dinamiche , considerando che contiene un solo woofer da 8" (20cm), sono
più che valide, e riesce a riprodurre discrete bordate senza scomporsi
troppo. Da segnalare che , almeno con il segnale del pre-out del mio
impianto stereo 2ch, non sono mai riuscito a farlo accendere in maniera
"automatica", ossia lasciandolo in stand-by, e lasciandogli
rilevare automaticamente il bisogno dell'accensione in base alla
presenza di segnale al suo ingresso a basso livello; di conseguenza lo accendevo e
spegnevo manualmente, quando utilizzavo l'impianto audio. Un male di
poco, che è possibile non si replichi se collegato all'uscita LFE di un
sintoampli HT.
|