Al lavoro ! |
A questo punto
parto con una serie di considerazioni, che ovviamente ho fatto prima nella mia
testa, e poi verificato al simulatore, non senza diversi ripensamenti.
Incrociare
acusticamente gli altoparlanti a 4000hz circa sarebbe buono sia per proteggere
il tweeter, sia per sfruttare al massimo la emissione “buona” e poco direttiva
del midwoofer. Voi vi chiederete : perché sfruttare la dispersione del
midwoofer? Per quale motivo? Semplicemente perché, nel momento in cui passerà
le consegne al tweeter, dovrà risultare simile a quella di quest’ultimo . Ciò
dovrebbe essere uno dei punti fermi per ogni diffusore, al fine di ottenere una
discreta capacità di suonare “come fosse un solo altoparlante”.
Il tutto,
cercando anche di tagliare fuori quel disgraziato picco a 10 Khz, di circa
20dB. L’optimum sarebbe affossarlo ancora di più, ma servirebbe un crossover
più complesso, e noi non possiamo eccedere nel budget.
Fortunatamente,
il midwoofer, dopo i 2.5 Khz presenta una naturale perdita di pressione (in
asse e fuori asse) , che di fatto si aggiunge all’intervento del filtro. Infatti
è bene considerare che le pendenze da
considerare sono sempre e solo quelle acustiche, e non quelle elettriche
calcolate sui soli filtri!
Dunque, un
passabasso del secondo ordine centrato sui 5Khz circa, mi pare possa essere un
buona scelta iniziale; l’importante è che non sia particolarmente smorzato,
altrimenti comincerebbe a tagliare troppo in anticipo, aggiungendosi troppo precocemente
al taglio naturale del midwoofer appena accennato, “uccidendo” così anche la gamma attorno ai
2Khz.
In ogni caso serviranno
almeno una bobina ed un condensatore, adeguatamente dimensionati in modo da
fornire un Q non troppo basso. Nel contempo quel maledetto picco dovrà affondare,
non dimentichiamocelo. Attenzione: con una “audiofilissima” cella del primo
ordine (ossia con una bobina in serie al midwoofer) ciò non potrebbe mai
accadere……
Con il tweeter
la faccenda si fa più facile, ed una volta ottenuta una soddisfacente piegatura
del midwoofer, dovremo ottenerne una (quasi) speculare da parte del tweeter;
ciò ci mette in condizioni di avere una risposta all’incrocio regolare, e
soddisfacente anche fuori asse. In soldoni, intorno alle frequenze di incrocio
acustico , avremo una fase acustica relativa tra le due emissioni non lontana
dallo “zero”.
Ed ovviamente più piacevole all’ascolto
!
D’ora in poi parleremo delle Scythe Kro
Craft rev B “Mod Monitor Style mkI”
! Lo so, è un nome difficilissimo da ricordare; ma già nelle originali lo era !
Sopra vediamo lo schema del filtro:
abbiamo due rami del secondo ordine per entrambi gli altoparlanti (il tweeter è
in controfase). La cella del tweeter prevede una resistenza di attenuazione da
ben 8.2ohm, che in soldoni significa una attenuazione media di circa 6dB,
mentre per il midwoofer viene utilizzata una resistenza lato massa per
calibrare lo smorzamento della risposta del filtro, che ha volutamente un
andamento con un po’ di ripple.
Guardando il grafico qui sopra, vediamo che l’andamento del passa-alto del crossover è simile ad un Linkwitz Riley, mentre quello del passa-basso del crossover è simile ad un, di solito mal visto, Chebyschev. Perché “mal visto” ? Questo tipo di filtraggio prevede una ondulazione, o meglio un fattore di merito Q maggiore di 0.707 (che è proprio dei Buttherworth); esattamente come negli altoparlanti, all’aumentare del valore del fattore di merito di un filtro elettrico, abbiamo un peggioramento della risposta ai transitori. Ma se non si esagera con l’ondulazione (o se preferite con l’aumentare del Q) la cosa è praticamente inifluente. D’altra parte, quando operiamo scelte, dobbiamo sempre mettere sul piatto della bilancia sia i pregi che i difetti ; per poi trarne le conseguenze. Nel mio caso, viste le irregolarità di emissione del midwoofer, ho scelto questa soluzione per garantirmi la migliore risposta complessiva, pur di fronte ad un lievissimo peggioramento dello smorzamento del filtro. Sotto la risposta degli altoparlanti filtrati con il crossover Mod Monitor Style mkI, misurati sui loro rispettivi assi .
Da notare che il picco del midwoofer a
10Khz è affondato in maniera soddisfacente, pur con un filtraggio non troppo
complesso (per l’esattezza è sprofondato di 18.52 dB, valore che potete
facilmente constatare nel grafico ancora precedente). Probabilmente influirà ancora
leggerissimamente nella risposta complessiva (poiché al picco corrisponde anche
uno sbalzo di fase acustica) , ma l’entità sarà minima e niente a che vedere
con lo sfacelo delle “originali”. Anche il tweeter mostra una emissione
riveduta e corretta, che potrà finalmente mettere in evidenza le sue proprietà
“soniche”, grazie ad un utilizzo molto più ampio della sua emissione. Notare
però, come l’intervento del filtro, insieme alle caratteristiche della sua
risposta, vedano impedire fortemente il suo intervento acustico sotto i 2.5Khz
(ossia dove sta per iniziare a distorcere un po’ troppo). La pendenza acustica
delle risposte nell’intorno della zona di incrocio è simile, ed
infatti……………………
Il
risultato finale è quello che vedete sopra in colore ocra; in violetto le
Scythe originali.
Anche se la
risposta in anecoica non dice certo tutto di un diffusore, per le originali il
confronto è impietoso.
Qui sotto la risposta anecoica già vista sopra , ma per una migliore visione complessiva proposta in bianco e nero, delle sole MOD MONITOR STYLE MKI. Mi preme sottolineare che è stata ottenuta come conseguenza di ben altre scelte, e non solo fine a se stessa.
La posizione in figura qui sopra, insieme al nuovo crossover, garantisce
il previsto risultato della fase acustica relativa, e per questo un discreto
mantenimento delle caratteristiche soniche anche se l’ascoltatore è posizionato
con le orecchie più in alto del diffusore (ossia, per esempio, quando è in
piedi ad un paio di metri da essi, impegnato a fare altro……).
Cosa che NON vale nel caso delle Schythe originali,
le quali tra le altre cose suonano “al loro meglio” se posizionate in maniera classica.
Risposta in ambiente del
diffusore in posizione “Desktop Monitor” (nearfield).
DIFFUSORI ORIGINALI.
Pur non essendo la priorità della nostra modifica,
vediamo come si comportano le Scythe originali e quelle modificate, posizionate
come potete leggere nelle 2 seguenti immagini
( poste sul ripiano della mia scrivania , dove ho il monitor del PC).
Risposta in ambiente del
diffusore in posizione “Desktop Monitor” (nearfield).
DIFFUSORI modificati "Mod Monitor Style MKI" .
Già, non ne
avevo ancora parlato….Ma c’è un motivo: le Scythe sin dall’origine hanno un
modulo così “facile” per qualsiasi amplificatore, che anche nella peggiore
delle ipotesi non potevo trasformarle in qualcosa di “ostico” da pilotare ! Comunque sotto
vedete la curva ottenuta dalla nuova versione Mod Monitor Style mkI. Uno spasso per qualsiasi amplificatore! Infatti,
il minimo del modulo è attorno ai 230hz,
con ben 7.9 ohm. Notare la discreta linearità del modulo in gamma altissima,
attorno al valore di 12 ohm; cosa quest’ultima che dovrebbe interessare soprattutto
gli utilizzatori degli ampli in classe D o T………che a tali frequenze, molto
spesso, hanno un fattore di smorzamento veramente ridicolo……
Bello sforzo,
direte voi…….
In ogni caso, volendo darvi qualche
indicazione sul loro suono posso dirvi che adesso vantano una migliore coerenza
di emissione su tutta la loro banda passante. Considerando le loro dimensioni
hanno una “presenza” davvero consistente , ed il livello di dettaglio sonoro mi
pare finalmente adeguato ad un ascolto HiFi. Meno ruffiane di prima, sono più
rivelatrici circa il mixaggio della musica che gli fate riprodurre.
Insomma, a
mio personalissimo parere ora sono molto più “fedeli” di prima.
E soprattutto
molto ma molto competitive anche con diffusori di dimensioni analoghe che
costano di più.
A Voi, l’ardua sentenza !
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