COSA FARE PER MIGLIORARLE ?
Abbiamo
visto che il semplicistico filtraggio delle Scythe originali non è in
grado di rendere merito al potenziale dei trasduttori; pur essendo
economici, a mio parere meritano un crossover studiato più attentamente.
1.
Il primissimo passo da effettuare quando si pensa di ideare un nuovo
crossover è quello che serve per determinare la gamma effettiva
di funzionamento dei singoli altoparlanti, al fine di ottenere
una buona robustezza agli strapazzi di natura termica e meccanica.
Ciò è fondamentale.
Infatti,
solo dopo aver inquadrato i limiti degli altoparlanti tramite una
analisi delle loro caratteristiche tecniche principali, del caricamento
in bassa frequenza, e della distorsione armonica (quest’ultima
soprattutto per quelli che non possono scendere in frequenza a nostro
piacimento, come i tweeter ed i midrange puri, che hanno limiti
meccanici ben precisi) possiamo pensare alla resa acustica.
Per la resa acustica da noi ricercata dovremo mettere nel conto almeno quattro fattori:
2. budget disponibile per le eventuali modifiche
3.
le risposte anecoiche in asse e fuori asse ( indicative
circa la effettiva energia immessa nell’ambiente circostante, da ogni
singolo trasduttore)
4.
il decadimento energetico nel tempo (per evitare di far lavorare gli
altoparlanti dove hanno i peggiori problemi di “pulizia di emissione”).
5.
Anche se probabilmente stiamo parlando di ideare solo un nuovo
crossover (e non un nuovo diffusore, in tutte le sue parti) dovremo
cercare di inquadrare in che tipo di ambiente, ed in quale posizione,
il diffusore verrà utilizzato principalmente. Questo al fine di
sintonizzare al nostro meglio, le caratteristiche di emissione.
1 - Determiniamo i limiti di tenuta in potenza dei due trasduttori.
E’ evidente
che non abbiamo nessun dato dichiarato di tenuta in potenza elettrica
dei singoli trasduttori; possiamo contare solo sui parametri di
Thiele/Small e le altre misure effettuate.
Il tweeter:
ha modulo d’impedenza alla risonanza poco accentuato (fattore
positivo) , dovuta molto probabilmente all’uso di ferrofluido (altro
fattore positivo). L’efficienza superiore a quella del midwoofer ci
imporrà sicuramente una resistenza di attenuazione (altro fattore
positivo).
La
frequenza a cui risuona, però, non è bassissima (1600hz circa, fattore
NON positivo in assoluto) e volendo agire con buon senso è possibile
affermare che con un filtro mediamente protettivo (diciamo del secondo
ordine) può essere utilizzato vantaggiosamente con una frequenza di
taglio elettrico non inferiore ai 3 Khz. Utilizzando un filtro del
primo ordine, tale frequenza dovrà essere sicuramente superiore (almeno
4/4.5 Khz circa), mentre con uno di ordine superiore (4°) potremo
provare a spingerci sui 2.5Khz. La misura della THD già vista conferma
il tutto, indicandoci che questo tweeter , già a 2/2.2 Khz non distorce
granchè. Ma attenzione perché poco sotto i 2Khz va in crisi; ecco il
perché dei valori che ho appena stimato. Con un filtraggio adeguato,
anche in assenza di limiti termici dichiarati, credo che questo
nanerottolo con un filtraggio mediamente protettivo possa
ragionevolmente sorbirsi un centinaio di Watt rms indistorti. Gli
ascolti successivi con il mio ampli, hanno confermato.
Il midwoofer: ovviamente
non ci si impone una frequenza di taglio alle basse frequenze perché
deve riprodurle! Proprio per questo dovremo fare i conti con i suoi
naturali limiti meccanici; quindi dobbiamo stimare a quale potenza
immessa essi faranno capolino (ovviamente saprete che, tendenzialmente,
più la frequenza da riprodurre è bassa più un woofer deve muovere aria,
ossia, compiere maggiore escursione). Le sue caratteristiche fisiche
(diametro, escursione stimata) ci possono aiutare ad estrapolare la
potenza massima che può digerire, al fine di non raggiungere i limiti
meccanici (che in un woofer sono sempre più bassi di quelli elettrici)
. Ciò è terreno impervio, perché dipenderà fortemente dal programma
musicale che dovrà riprodurre; ma valutando una escursione di almeno
6mm pk-pk (+ - 3mm) , la cedevolezza delle sospensioni media, ed il
caricamento bass reflex ma con forti “perdite” aggiunte volutamente
tramite molto fonoassorbente nel condotto, sono sicuro che con un
minimo di cervello, un amplificatore da 50-60W rms per canale potrà
tranquillamente essere utilizzato. ( Anzi, vista la bassa sensibilità,
io non consiglierei potenze inferiori, almeno per un ascolto a distanza
di circa 2.5mt. Ovviamente un 4” non è tagliato per riprodurre i 30hz a
livelli di ascolto decenti…..) In ogni caso è illuminante una
simulazione con AfW, che è molto attendibile sui carichi in bassa
frequenza . Notare che con una sinusoide di 60hz il diffusore
prevede possa “bere” circa 30W rms, che per un 4” sono un valore molto
buono. Ovviamente un segnale musicale , non concentra (quasi) mai tutta
la potenza dell’ampli sulle sole basse frequenze…..Ecco perchè 50-60W
rms per canale saranno perfetti per un utilizzo intelligente.
2 - Budget disponibile
Il budget
disponibile per la modifica è basso; DEVE essere basso per non snaturare la
filosofia delle Scythe Kro Craft e per rendere la modifica conveniente al
target dei loro acquirenti. Diciamo, complessivamente 30 euro. Capirete che
potremo lavorare solo su quello che riteniamo il principale difetto del
diffusore.
Da qui, avendo
ritenuto il comportamento alle basse frequenze molto buono, e non avendo
rilevato problemi particolarmente evidenti ricollegabili al cabinet, mi pare
che non rimane che mettere mano al crossover; qui i miglioramenti possono
essere evidenti. In ogni caso è bene tenere i piedi per terra, ed evitare
assolutamente componentistica passiva esoterica. Che di esoterico ha
sicuramente il prezzo. Inoltre, per non far salire i costi, limiterei il numero
dei componenti del nuovo filtro in 6-7; tenendo conto che in un due vie….. uno
di loro sarà probabilmente rappresentato dalla resistenza di attenuazione del
tweeter, ed almeno un’altra verso massa
per “aggiustare” lo smorzamento di una cella di filtro. Rimangono 4, od al massimo 5, componenti per realizzare
il taglio vero e proprio. Quindi non potremo realizzare celle con filtri
dall’ordine particolarmente elevato, e neanche utilizzare complicate celle di
compensazione o antirisonanti.
3
- Ai fini dell’incrocio acustico, confrontiamo la risposta in frequenza
dei singoli altoparlanti non filtrati, montati sul cabinet.
Qui sopra
vediamo il grafico con le risposte in frequenza in asse dei due altoparlanti
(ripeto, non filtrati ma montati nel cabinet delle Scythe, con tutte le
diffrazioni del caso); grazie soprattutto al diametro di emissione ridotto del
“midwoofer”, la sovrapposizione tra le due emissioni è notevole. Inoltre, come
già visto in precedenza, il midwoofer fino a 4Khz ha una ampia dispersione. Incrociare
i due altoparlanti, dal punto di vista della solo loro estensione in frequenza
apparirebbe una cosa facilmente ottenibile nel range 2.5/4Khz. Infatti, prima
dei 2.5Khz il tweeter vede aumentare la distorsione per i propri limiti fisici,
mentre sopra i 4Khz il midwoofer vede diminuire la sua dispersione.
4 - Ai fini dell’incrocio acustico, valutiamo
il decadimento nel tempo dei singoli altoparlanti, non filtrati, montati sul
cabinet.
A questo
proposito abbiamo già visto in precedenza che il midwoofer sopra i 7/8 Khz non
è utilizzabile; ovviamente non potremo tagliarlo con un filtro digitale a
pendenza infinita! Percui dovremo anticipare sensibilmente l’intervento del
nostro filtro passivo (per’altro avente un limitato numero di componenti), per
vedere sparire in buona parte i suoi problemi alle frequenze medioalte. Il
Tweeter invece, pur non avendo mostrato un decadimento fulmineo neanche all’inizio
della sua banda passante effettiva, dimostra di non avere gravi lacune, ma un
comportamento mediamente onesto. Quindi la partita la dovremo giocare quasi
tutta sui problemi del midwoofer, e regolare il tweeter di conseguenza.
5 - In che ambientazione saranno
utilizzate le Scythe Kro Craft modificate?
Come già detto
le devo ottimizzare per un ascolto a distanza di circa 2.5metri; ciò non vuol
dire che ad 1.5 od a 3.5 metri, suonino palesemente “diverse”. Ma un pochino,
si. Chiaramente essendo minidiffusori mi impongo di considerare di “default” un
posizionamento a ridosso di una parete perché credo fermamente che un “mini” debba
essere impiegato in piccoli ambienti; nei quali è improbabile poter piazzare le
casse lontano dalle pareti, a meno che non vi piazzate ad ascoltarle
arrampicati su un muro , in compagnia dei ragni ! Meglio metterci i diffusori,
vicino al muro, e noi comodamente seduti su una poltrona….posizionata più o
meno in mezzo alla piccola stanza.
Come già detto
voglio che il loro sound sia “monitor” almeno nell’equilibrio tonale,
esattamente come scritto sulla confezione di vendita. Quindi strumenti e voci ben
presenti e particolareggiati (nei limiti qualitativi della categoria di prezzo,
ovviamente) , e per questo con una tendenza a mostrare bene le differenze tra
una registrazione e l’altra. Il tutto senza risultare troppo asettico, ne
inutilmente brillante.
Il (mio) problema
è che non ne voglio neppure snaturare la natura di monitor di tipo “desktop”
(anche questo scritto sulla confezione), poiché molte persone le usano così.
Quindi, durante le prove al simulatore, e di ascolto, ho cercato di mantenere
dei risultati soddisfacenti ed
abbastanza congrui, anche mettendole a soli 60-70 cm dalle orecchie. Alla fine
la fortuna ed un pochino di mestiere mi hanno aiutato, raggiungendo un buon
compromesso.