Scythe
Kro Craft revB "MOD MONITOR STYLE MKI" Modifichiamo un Best Buy ! |
a cura di Daniele Pucciarelli
ANALIZZIAMO IL CROSSOVER ORIGINALE
Il crossover delle Kro Craft revB
originali, ha il seguente schema, (a dir poco semplicistico):
Da notare che quel condensatore ha un
valore inusualmente basso, tagliando perciò (blandamente) l’emissione del
tweeter già in gamma altissima; in realtà questo sistema di filtraggio integra anche
una attenuazione in banda passante del trasduttore, indispensabile ad adattare
la sua sensibilità a quella del midwoofer. Ma allo stesso tempo, il segnale in
arrivo al tweeter così filtrato, evidenzia anche un andamento un poco
influenzato dal suo picco di impedenza alla risonanza, posto a circa 1600hz. (lo si vede bene nel
grafico della risposta “elettrica”).
Sotto, i risultati acustici di suddetto filtro abbinato agli altoparlanti.
A ben vedere, il tweeter così filtrato, va a colmare solo l’ultima ottava (10-20Khz) che il midwoofer proprio non riuscirebbe a riprodurre. Questo approccio semplicistico (ma in un diffusore commerciale così economico, sufficientemente efficace ) fa intuire che ascoltando le Kro Craft originali, in pratica equivale ad ascoltare solo il loro midwoofer a banda intera con un leggero e circoscritto (e per questo non sempre adeguatamente percettibile) aiutino in gamma altissima da parte del tweeter. Volendo fare una analisi tecnica critica, beh……a mio parere utilizzato così, questo tweeter, è sprecato, ed il midwoofer, al contrario, troppo carico di lavoro. Inoltre, un filtraggio di questo genere, su un tweeter, non può coniugare linearità & tenuta in potenza; ma introduce un compromesso troppo evidente che alla fine non accontenta nessuno.
Ma………cosa dicevo del loro
suono?
“A 3mt DI
DISTANZA SU STANDS ALTI 80cm, DISTANTI 70cm DALLA PARETE DI FONDO
Questi minidiffusori , sulla rete internet, sono stati
spesso dipinti come oggetti dal rapporto qualità/prezzo inarrivabile; prendo
atto e vado ad ascoltarli, al fine di valutare se questo favorevolissimo
rapporto nasce solo dal denominatore (prezzo) molto basso, od anche da un
numeratore (qualità) inaspettatamente alto. In questa sistemazione lontana dalle
pareti, questo "brutto anatroccolo" mette le voci piacevolmente
avanti, con la gamma media vera protagonista, anche se dotata di un dettaglio e
di una introspezione non eccezionali ma comunque più che soddisfacenti per la
categoria. Questa sensazione nasce anche dal fatto che la gamma mediobassa (in
questa sistemazione) è un pochino avara, e se da una parte ha il pregio di non
colorare voci e strumenti di sua competenza, dall'altra tende a far risaltare
la gamma media vera e propria. Manca un pò di verve in gamma medioalta, tanto
che i piatti della batteria appaiono poco incisivi, ma comunque ben
intellegibili; a dire il vero , di tanto in tanto, si nota una sensazione,
temporanea e localizzata, di secchezza/acidità, posta in una regione che non
riesco bene a definire, probabilmente posta tra la gamma alta vera e propria e
la medioalta. In pratica una piccola vena di acidità che, pur non disturbando
particolarmente, in talune situazioni si presenta in maniera breve nel tempo ma
abbastanza avvertibile. La gamma alta è discretamente estesa, ma un pochino
timida, il che rende sempre il suono morbido, ma anche un filo poco arioso e
non dettagliatissimo. Quel che sorprende
davvero però è la gamma bassa; non che faccia tremare le pareti, ma la discesa
in frequenza è parecchio superiore alle aspettative, e sopratutto molto
regolare. Non è una gamma bassa potente e ricca di punch, ma estesa, lineare ed
abbastanza articolata. Direi "audiophile" ! Pensate che si odono , in
maniera meno castrata di quel che si possa prevedere, pure i timpani della
musica classica; ovviamente a livelli acustici assolutamente non realistici, al
fine di non vedere schizzare il piccolo cono fuori dalle orbite....ma la
discreta capacita di scendere in frequenza non è così scontata per tutti i
minidiffusori di queste dimensioni. La nota dolente invece è la sensibilità,
davvero bassa (la più bassa del gruppetto in esame), il che pretenderebbe
sostanziose potenze in ingresso; ovviamente la tenuta in potenza però (che
comunque a me pare superiore ai miseri 20 W dichiarati) non permette elevate
potenze in ingresso, percui in definitiva ci dovremo accontentare di livelli di
pressione sonora sufficiente solo per piccoli ambienti. Fortunatamente, pur
constatando escursioni notevoli del piccolo midwoofer, non ci sono cedimenti
improvvisi, ed avvicinandoci al limite si avverte solo un progressivo
indurimento della gamma bassa e mediobassa, ed un contemporaneo aumento di
quella punta di "acidità" che avevo accennato prima. Dal punto di
vista della "invisibilità acustica" della provenienza dei suoni ,
siamo su buoni livelli, il che fa sempre piacere; calcolate che (come
dichiarato dal costruttore) ho sempre puntato i diffusori direttamente ai miei
orecchi, o leggermente più chiusi. In ogni caso la profondità di immagine non è
molto elevata, ma la separazione strumentale è sufficiente. Visto il prezzo
tanto di cappello, pur con qualche piccola riserva per la pressione sonora
ottenibile, davvero bassina.
Le Scythe, avvicinate alla parete guadagnano qualche
punto in punch; la gamma mediobassa, pur non diventando certo cattiva, ora
acquisisce quel che penso sia un più credibile spessore, e quel che mi piace
sottolineare, non va comunque a colorare o "confondere" tutti quei
suoni limitrofi (voci maschili, archi di una certa grandezza, pianoforte.....).
Tende a minimizzarsi, dunque, quella sensazione di leggerezza che la gamma
media imponeva quando poste lontano dalle pareti. Forse, e ribadisco FORSE, si
perde un filo di articolazione sulla ottima gamma bassa, che adesso stupisce
anche per una lieve maggiore potenza di emissione, che in taluni momenti
risulta davvero impensabile in un microbo come questo. Logicamente la sensibilità
rimane bassa, così come il massimo livello riproducibile; tendenzialmente il
tono si fa più pieno, mantenendo però una gamma media giustamente presente, ed
una gamma alta dolce ma un filo indietro. Quella leggera "acidità"
riscontrata tra gamma medioalta ed alta permane, ma forse diviene un filo meno
avvertibile grazie al nuovo equilibrio dettato dalla parete di fondo. Mi
raccomando: "addossate alla parete di fondo" non vuol dire che dovete
occluderne la porta reflex! A lei dovete dargli qualche centimetro di
"libertà"....
Non malissimo queste Scythe, poste sulla mia
scrivania; in questo caso la gamma mediobassa prende un pò il sopravvento, il
che disturba lievemente le voci maschili, ma la gamma bassa stupisce per
potenza ed estensione. Il suono è certamente morbido ed abbastanza riposante,
di impostazione "Home" e non certo "Monitor"; il tweeter
appare un pò indietro, e quella vena di acidità che avevamo ascoltato viene un
pò mitigata dal nuovo tipo di equilibrio sonoro. La bassa sensibilità viene in
parte compensata dalla vicinanza dei diffusori agli orecchi dell'utilizzatore,
ma anche su desktop rimangono apparecchi poco consigliabili a chi predilige
alti livelli di pressione acustica. Probabilmente in questa sistemazione non
presentano la loro miglior prestazione possibile in termini HiFi, ma si sono
trovate abbastanza a loro agio.
Malgrado la buona discesa in frequenza delle Scythe,
il subwoofer dà loro una sensibile iniezione di immanenza ed estensione; grazie
alla loro discreta discesa in frequenza è possibile regolare il taglio del
passabasso del Sub piuttosto in basso, al fine di non renderlo localizzabile.
Ma la loro scarsa sensibilità fa in modo che si debba abbassare parecchio
anche il livello del Sub, il quale, alla
fine dei conti, risulterà dinamicamente sovrabbondante per queste piccole
Scyte; consigliabile, dunque, un modello più compatto, con altoparlante da 16cm
anzichè 20.
Nere e
piccole, le ho chiamate scherzosamente i "brutti anatroccoli"; ma non
mancano certo di sostanza questi supereconomici diffusori. Fermo restante la
loro bassa sensibilità che ne preclude alti livelli sonori, o la possibilità di
sonorizzare ambienti che non siano altro che piccoli, riescono a stupire per
una gamma bassa non potentissima ma molto estesa e per un sostanziale
equilibrio sonoro, tendente a mettere in evidenza la gamma media; amano stare
vicino ad una parete, e sono pilotabili da tutti, ma proprio tutti gli
amplificatori che potrete propinargli, grazie alla loro alta impedenza. Non
chiedetegli forti emozioni, ma per quel che costano potranno restituirvi una
discreta qualità musicale chiedendovi pochissimi soldi per essere acquistate.”
Daniele Pucciarelli – Marzo2013
L’INTUIZIONE ED IL CASO
Quando nel Marzo 2013 le recensii,
insieme ad altre concorrenti di categoria simile, i risultati per le piccole Kro Craft, in quel contesto, furono in assoluto più che
discreti; considerando poi il loro prezzo,
sensibilmente più basso rispetto ai concorrenti della prova, alla fine
ottennero un rapporto Q/P davvero ottimo. Ma a ben vedere , tra gli ascolti e
le misure effettuate, intravidi un prodotto che aveva potenzialità ancora
superiori. Mi chiesi: “Possibile che un
eccezionale Best Buy, dal prezzo di acquisto ridottissimo, abbia ancora margini
di miglioramento, e soprattutto con un prevedibile basso investimento?”
Ora posso confermarlo : in questo caso, SI.
L’idea di provare a modificarle mi ha
accarezzato per tutti i mesi trascorsi
dalla stesura di quell’articolo; ma, per un motivo o per un altro, non l’ho mai
messa in pratica. Fino a che un giorno mi squilla il cellulare, ed un certo
Maurizio, che era incappato in qualche mio articolo sull’Web, mi chiede
gentilissimamente se fosse possibile migliorare le sue “Kro Craft rev B” con
una spesa contenuta, in modo da renderle davvero appetibili anche in un
impianto HiFi tradizionale. Oltretutto dichiarandosi pronto a prestarmele come cavia
da laboratorio, e dandomi carta bianca…… OK Maurizio, affare fatto!
Per contropartita voglio……l’esclusiva
per scrivere un articolo. E basta.
Come accennato, Maurizio, in qualità di
committente di questo semplice esperimento, le vorrebbe utilizzare in un
classico impianto HiFi piazzato in un salottino, che presuppone una distanza di
ascolto attorno ai 2.5mt. Quindi, do un colpo al cerchio ed uno alla botte, e
decido di modificarle non solo in base alla sua richiesta, ma anche per quel
pretenzioso appellativo di “monitor” , indicato sulla confezione di vendita.
Una volta modificate, la particolare
vicinanza tra i due piccoli altoparlanti dovrebbe anche aiutarci a non
avere fastidiose irregolarità, pur ascoltandole da vicino, ossia ascoltandole
come un monitor nearfield, su desktop. Cosa che, pur non essendo per il
committente una priorità, cercherò di ottenere. Da evidenziare che in
quest’ultimo particolare posizionamento le problematiche specifiche non sono
tutte coniugabili con una ottimizzazione per un ascolto “a distanza”.
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