Dicembre 2013

Scythe Kro Craft revB
"MOD MONITOR STYLE MKI
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MOD MONITOR STYLE MKI  - il prototipo

Modifichiamo un Best Buy !

a cura di Daniele Pucciarelli


PREMESSA
Con questo articolo , in qualità di autocostruttore, voglio descrivere le ragioni per le quali ho modificato una coppia di Scythe Kro Craft rev B. Senza la pretesa di aver scritto una cosa memorabile, proverò a prendere per mano gli apprendisti Diyer per indicargli la metodologia con la quale ho valutato il diffusore dal punto di vista tecnico, per poi cercare di migliorarlo.
Un ringraziamento anche a Maurizio Pennucci, il quale mi ha ispirato a compiere il lavoro.
L’autocostruzione di diffusori acustici è un hobby talmente atipico, che se cercate di spiegarlo ai vostri amici vi guarderanno come se foste marziani; il problema è che molto spesso, anche  tanti autocostruttori in erba non comprendono bene cosa realmente gli aspetta, e soprattutto come cominciare senza fare grossi danni. Conosco molti “sboroni” che dopo un paio di esperienze hanno intrapreso un progetto per fare meglio di una B&W 801 o di una Focal Utopia………. Sono del parere, invece, che chi va piano va sano e lontano; per quelli già bravi che incapperanno in questo mio lungo articolo, spero possa risultargli almeno come una simpatica lettura. Ovviamente mi aspetto da costoro, anche delle critiche costruttive, che sono il vero comburente dell’Web. E non solo!
La prima cosa che mi piacerebbe venisse capita dai Diyer in erba, è che NON esiste una sola strada per arrivare a Roma, ma ce ne sono diverse, che permettono pure di arrivarci in tempi simili. In soldoni, non esiste una verità assoluta detenuta da qualche guru, ma una serie di solide leggi fisiche che permettono comunque di approcciarsi in maniera diversa alle problematiche.
Tra i vari hobbisti è bene distinguere tra quelli che realizzano kit già pronti (che io, in verità, chiamerei ASSEMBLATORI), e quelli che ideano personalmente almeno una delle parti che compongono un diffusore (questi effettivamente li chiamerei AUTOCOSTRUTTORI). Diciamo che il primo step è comunque fondamentale per cominciare con il piede giusto e non incorrere in cocenti delusioni. D’altro canto, anche se si è avvezzi a bricolage di varia natura, alcune problematiche specifiche della costruzione di  diffusori acustici le si capiscono solo mettendoci realmente le mani, e battendoci la testa.
Ecco che per gli hobbisti principianti, è fondamentale iniziare l’avventura costruendo qualcosa che gli dia una discreta certezza di buona riuscita, e nel contempo un semplice test di iniziazione, a mò di ASSEMBLATORI. Semplice, ma non scontato od inutile; io in questa mia semplice proposta ho perso molte ore a fare misure cercando di descrivere come meglio potevo il perché abbia concepito alcune scelte. Ho cercato di farlo con un oggetto da Voi molto conosciuto, e con un investimento bassissimo. Leggendo l’articolo avrete la possibilità di iniziare a comprendere da dove nascono alcune scelte che un giorno potrete attuare anche voi, magari con migliori risultati. Dulcis in fundo……la fatidica domanda: quando un autocostruttore  diventa “bravo” , progettando e costruendo completamente da zero il diffusore dei suoi sogni, riesce a risparmiare nel confronto dei progetti commerciali, o no? Risposta: dalla fascia di prezzo mediobassa in SU , sarà  sicuramente possibile. In fascia bassa, NO.  Ma questo non dipende da suoi eventuali limiti “cognitivi”, ma semplicemente dal fatto che i migliori prodotti di fascia bassa costruiti in Cina, hanno dei costi industriali così bassi  che  parità di prezzo non è assolutamente possibile fare di meglio. Pur considerando che la manodopera del nostro buon diyer è ……gratis!
In questo articolo mi riferisco proprio ad uno di questi riuscitissimi prodotti. Non potendolo combattere sul piano della convenienza cercando di riprogettarlo da “zero”, mi sono avvantaggiato della sua arma migliore:
•    Scelto come prodotto commerciale di fascia bassa dall’evidente ottimo rapporto Q/P e dal buon potenziale di sviluppo.
•    modificato “in casa” con le conoscenze proprie di un autocostruttore.
 In questo modo ho sfruttato il prezzo inarrivabile di un ottimo prodotto finito orientale, cercando poi di eliminarne i principali difetti; il tutto risparmiando un bel po’ di fatica per il concepimento e la realizzazione del cabinet!


LE NOSTRE CAVIE

La confezione

I diffusori acustici in questione appartengono alla fascia di prezzo più economica in assoluto ; talmente economica che sovente è rappresentata da giocattoli che di “HiFi non hanno niente. Gli Scythe Kro Craft rev B vengono prodotti da un marchio orientale che produce accessori per l’informatica. (aaaaargh!).  Ed infatti considera questi minidiffusori come “accessori Audio”!
Le premesse per trovarsi di fronte ad i soliti pezzi di plastica che gracchiano più o meno male, ci sono tutte, almeno se si pensa con un metro da “appassionato HiFi”; nel nostro caso, però, queste previsioni sono abbastanza sballate. Ed è un vero mistero capire come abbiano fatto a produrre un oggetto così terribilmente economico ma decentemente suonante; ma ancor più inusuale è il potenziale di miglioramento insito in queste cinesine.
Le “Kro Craft” sono molto conosciute, almeno tra il popolo degli appassionati di musica riprodotta che frequenta l’Web; ben presto, molti di essi si sono più o meno resi conto che di fronte ad un prezzo di acquisto estremamente contenuto (60 euro la coppia, spedite a casa! ) si trovano di fronte ad una qualità di ascolto superiore alle più rosee aspettative; non suonano certo da “accessorio audio”, ma direi “quasi HiFi” ; cosa che in questa fascia di prezzo  è un grande complimento. Come se non bastasse, pur austere e prive di fronzoli, sono assemblate piuttosto bene, e soprattutto, con altoparlanti “veri”.
Dalla foto notiamo che questi diffusori vengono venduti come “Desktop Monitor”; a dire il vero, in origine non mi pare abbiano sonorità che ricordino neanche parzialmente quelle tipiche dei “monitor”, che infatti dovrebbero prediligere l’analisi del dettaglio ed una grande linearità di risposta. Al contrario le Kro Craft originali, in quanto ad equilibrio tonale, sono un po’ ruffiane, con un equilibrio tonale piacevolmente morbido e corposo, e per questo indirizzate ad un ascolto disimpegnato, godibilissimo per la classe di appartenenza, ma sicuramente poco analitico. Insomma, per niente “monitor”, e neanche pienamente “HiFi”.
Cose che si possono riassumere, in parte, dai due grafici che seguono, e dalle mie successive impressioni di ascolto datate Marzo 2013:

Risposta anecoica Scythe Kro Craft revB originali

Sopra la misura @Anecoica delle Scythe originali, che più avanti confronterò con quella della versione  modificata. Notiamo che, malgrado la complessivamente discreta prestazione all’ascolto che a breve potrete leggere,  in assoluto  la regolarità non è certo un pregio delle cinesine; se poi si pensa che in ambiente le cose si aggiustino………… diamo un occhiata al grafico successivo.

Risposta in ambiente Scythe Kro Craft revB originali

Malgrado la distanza di circa 3 metri dal microfono, e posizionando i due diffusori in un normale ambiente domestico, a 5 cm dalla parete di fondo ( classica posizione di “ascolto” per un minidiffusore), ritroviamo in buona parte le caratteristiche della risposta anecoica. Cosa che non sempre accade. In ogni caso, il campo riflesso (il conosciuto “riverbero ambientale”, tra i 500 ed i 2000hz, circa), fa si che la curva si raccordi un po’ meglio con le mediobasse; il buco in gamma medioalta, invece, non scompare per niente. (questi sono punti che dovremo pesantemente migliorare, con il nostro tweaking; ossia, arginare un po’ la gamma media, ed incrementare quella medioalta).  La gamma bassa, grazie alle caratteristiche dei diffusori, al reflex che emette molto vicino alla parete posteriore, ed ovviamente, ai modi di risonanza ambientali, acquista un insperata profondità, pur se ad un livello un filo basso. Se i 40hz sono comunque quasi tutti regalati dal mio ambiente, i 50-60hz sono in buona parte dovuti alle caratteristiche di emissione del diffusore. Davvero niente male per un “accessorio audio” dalle dimensioni minime e prezzo irrisorio! Infine, la gamma altissima, che in questa misura come all’ascolto, la trovo irregolare ed un po’ sottotono. (ed anche qui dovremo intervenire)


ANALIZZIAMO IL CROSSOVER ORIGINALE
Il crossover delle Kro Craft revB originali, ha il seguente schema, (a dir poco semplicistico):


Crossover originale

Come si può vedere, il filtro è davvero semplicissimo, poiché è costituito da un solo condensatore  ( comunque, di buona qualità ) in serie al tweeter (che è collegato in controfase); il midwoofer, invece, viene lasciato lavorare senza filtro, e lo si nota dalla risposta elettrica ai suoi morsetti rappresentata da una retta.

Risposte elettriche Crossover originale

Da notare che quel condensatore ha un valore inusualmente basso, tagliando perciò (blandamente) l’emissione del tweeter già in gamma altissima; in realtà questo sistema di filtraggio integra anche una attenuazione in banda passante del trasduttore, indispensabile ad adattare la sua sensibilità a quella del midwoofer. Ma allo stesso tempo, il segnale in arrivo al tweeter così filtrato, evidenzia anche un andamento un poco influenzato dal suo picco di impedenza alla risonanza,  posto a circa 1600hz. (lo si vede bene nel grafico della risposta “elettrica”).

Sotto, i risultati acustici di suddetto filtro abbinato agli altoparlanti.

Risposte acustiche Crossover originale

A ben vedere, il tweeter così filtrato, va a colmare solo l’ultima ottava (10-20Khz) che il midwoofer proprio non riuscirebbe a riprodurre. Questo approccio semplicistico  (ma in un diffusore commerciale  così economico, sufficientemente efficace ) fa intuire che ascoltando le Kro Craft originali, in pratica equivale ad ascoltare solo il loro midwoofer a banda intera con un leggero e circoscritto (e per questo non sempre adeguatamente percettibile) aiutino in gamma altissima da parte del tweeter. Volendo fare una analisi tecnica critica, beh……a mio parere utilizzato così, questo tweeter, è sprecato, ed il midwoofer, al contrario, troppo carico di lavoro. Inoltre, un  filtraggio di questo genere, su un tweeter, non può coniugare linearità & tenuta in potenza; ma introduce un compromesso troppo evidente che alla fine non accontenta nessuno.


Ma………cosa dicevo del loro suono? Vediamo quello che scrissi nel Marzo 2013 :




“A 3mt DI DISTANZA SU STANDS ALTI 80cm, DISTANTI 70cm DALLA PARETE DI FONDO
Questi minidiffusori , sulla rete internet, sono stati spesso dipinti come oggetti dal rapporto qualità/prezzo inarrivabile; prendo atto e vado ad ascoltarli, al fine di valutare se questo favorevolissimo rapporto nasce solo dal denominatore (prezzo) molto basso, od anche da un numeratore (qualità) inaspettatamente alto. In questa sistemazione lontana dalle pareti, questo "brutto anatroccolo" mette le voci piacevolmente avanti, con la gamma media vera protagonista, anche se dotata di un dettaglio e di una introspezione non eccezionali ma comunque più che soddisfacenti per la categoria. Questa sensazione nasce anche dal fatto che la gamma mediobassa (in questa sistemazione) è un pochino avara, e se da una parte ha il pregio di non colorare voci e strumenti di sua competenza, dall'altra tende a far risaltare la gamma media vera e propria. Manca un pò di verve in gamma medioalta, tanto che i piatti della batteria appaiono poco incisivi, ma comunque ben intellegibili; a dire il vero , di tanto in tanto, si nota una sensazione, temporanea e localizzata, di secchezza/acidità, posta in una regione che non riesco bene a definire, probabilmente posta tra la gamma alta vera e propria e la medioalta. In pratica una piccola vena di acidità che, pur non disturbando particolarmente, in talune situazioni si presenta in maniera breve nel tempo ma abbastanza avvertibile. La gamma alta è discretamente estesa, ma un pochino timida, il che rende sempre il suono morbido, ma anche un filo poco arioso e non dettagliatissimo.  Quel che sorprende davvero però è la gamma bassa; non che faccia tremare le pareti, ma la discesa in frequenza è parecchio superiore alle aspettative, e sopratutto molto regolare. Non è una gamma bassa potente e ricca di punch, ma estesa, lineare ed abbastanza articolata. Direi "audiophile" ! Pensate che si odono , in maniera meno castrata di quel che si possa prevedere, pure i timpani della musica classica; ovviamente a livelli acustici assolutamente non realistici, al fine di non vedere schizzare il piccolo cono fuori dalle orbite....ma la discreta capacita di scendere in frequenza non è così scontata per tutti i minidiffusori di queste dimensioni. La nota dolente invece è la sensibilità, davvero bassa (la più bassa del gruppetto in esame), il che pretenderebbe sostanziose potenze in ingresso; ovviamente la tenuta in potenza però (che comunque a me pare superiore ai miseri 20 W dichiarati) non permette elevate potenze in ingresso, percui in definitiva ci dovremo accontentare di livelli di pressione sonora sufficiente solo per piccoli ambienti. Fortunatamente, pur constatando escursioni notevoli del piccolo midwoofer, non ci sono cedimenti improvvisi, ed avvicinandoci al limite si avverte solo un progressivo indurimento della gamma bassa e mediobassa, ed un contemporaneo aumento di quella punta di "acidità" che avevo accennato prima. Dal punto di vista della "invisibilità acustica" della provenienza dei suoni , siamo su buoni livelli, il che fa sempre piacere; calcolate che (come dichiarato dal costruttore) ho sempre puntato i diffusori direttamente ai miei orecchi, o leggermente più chiusi. In ogni caso la profondità di immagine non è molto elevata, ma la separazione strumentale è sufficiente. Visto il prezzo tanto di cappello, pur con qualche piccola riserva per la pressione sonora ottenibile, davvero bassina.

 A 3mt DI DISTANZA SU STAND ALTO 80cm, ADDOSSATE ALLA PARETE DI FONDO
Le Scythe, avvicinate alla parete guadagnano qualche punto in punch; la gamma mediobassa, pur non diventando certo cattiva, ora acquisisce quel che penso sia un più credibile spessore, e quel che mi piace sottolineare, non va comunque a colorare o "confondere" tutti quei suoni limitrofi (voci maschili, archi di una certa grandezza, pianoforte.....). Tende a minimizzarsi, dunque, quella sensazione di leggerezza che la gamma media imponeva quando poste lontano dalle pareti. Forse, e ribadisco FORSE, si perde un filo di articolazione sulla ottima gamma bassa, che adesso stupisce anche per una lieve maggiore potenza di emissione, che in taluni momenti risulta davvero impensabile in un microbo come questo. Logicamente la sensibilità rimane bassa, così come il massimo livello riproducibile; tendenzialmente il tono si fa più pieno, mantenendo però una gamma media giustamente presente, ed una gamma alta dolce ma un filo indietro. Quella leggera "acidità" riscontrata tra gamma medioalta ed alta permane, ma forse diviene un filo meno avvertibile grazie al nuovo equilibrio dettato dalla parete di fondo. Mi raccomando: "addossate alla parete di fondo" non vuol dire che dovete occluderne la porta reflex! A lei dovete dargli qualche centimetro di "libertà"....

SU DESKTOP, A 70cm DI DISTANZA, RIALZATE DI 20cm, ADDOSSATE ALLA PARETE DI FONDO

Non malissimo queste Scythe, poste sulla mia scrivania; in questo caso la gamma mediobassa prende un pò il sopravvento, il che disturba lievemente le voci maschili, ma la gamma bassa stupisce per potenza ed estensione. Il suono è certamente morbido ed abbastanza riposante, di impostazione "Home" e non certo "Monitor"; il tweeter appare un pò indietro, e quella vena di acidità che avevamo ascoltato viene un pò mitigata dal nuovo tipo di equilibrio sonoro. La bassa sensibilità viene in parte compensata dalla vicinanza dei diffusori agli orecchi dell'utilizzatore, ma anche su desktop rimangono apparecchi poco consigliabili a chi predilige alti livelli di pressione acustica. Probabilmente in questa sistemazione non presentano la loro miglior prestazione possibile in termini HiFi, ma si sono trovate abbastanza a loro agio.

 E CON IL SUBWOOFER ?
Malgrado la buona discesa in frequenza delle Scythe, il subwoofer dà loro una sensibile iniezione di immanenza ed estensione; grazie alla loro discreta discesa in frequenza è possibile regolare il taglio del passabasso del Sub piuttosto in basso, al fine di non renderlo localizzabile. Ma la loro scarsa sensibilità fa in modo che si debba abbassare parecchio anche  il livello del Sub, il quale, alla fine dei conti, risulterà dinamicamente sovrabbondante per queste piccole Scyte; consigliabile, dunque, un modello più compatto, con altoparlante da 16cm anzichè 20.

 CONCLUSIONI FINALI
Nere e piccole, le ho chiamate scherzosamente i "brutti anatroccoli"; ma non mancano certo di sostanza questi supereconomici diffusori. Fermo restante la loro bassa sensibilità che ne preclude alti livelli sonori, o la possibilità di sonorizzare ambienti che non siano altro che piccoli, riescono a stupire per una gamma bassa non potentissima ma molto estesa e per un sostanziale equilibrio sonoro, tendente a mettere in evidenza la gamma media; amano stare vicino ad una parete, e sono pilotabili da tutti, ma proprio tutti gli amplificatori che potrete propinargli, grazie alla loro alta impedenza. Non chiedetegli forti emozioni, ma per quel che costano potranno restituirvi una discreta qualità musicale chiedendovi pochissimi soldi per essere acquistate.”

 

Daniele Pucciarelli – Marzo2013



L’INTUIZIONE ED IL CASO

Quando nel Marzo 2013 le recensii, insieme ad altre concorrenti di categoria simile, i  risultati per le piccole Kro Craft,  in quel contesto, furono in assoluto più che discreti;  considerando poi il loro prezzo, sensibilmente più basso rispetto ai concorrenti della prova, alla fine ottennero un rapporto Q/P davvero ottimo. Ma a ben vedere , tra gli ascolti e le misure effettuate, intravidi un prodotto che aveva potenzialità ancora superiori. Mi chiesi: “Possibile che un eccezionale Best Buy, dal prezzo di acquisto ridottissimo, abbia ancora margini di miglioramento, e soprattutto con un prevedibile basso investimento?”
Ora posso confermarlo : in questo caso, SI.
L’idea di provare a modificarle mi ha accarezzato per tutti i mesi  trascorsi dalla stesura di quell’articolo; ma, per un motivo o per un altro, non l’ho mai messa in pratica. Fino a che un giorno mi squilla il cellulare, ed un certo Maurizio, che era incappato in qualche mio articolo sull’Web, mi chiede gentilissimamente se fosse possibile migliorare le sue “Kro Craft rev B” con una spesa contenuta, in modo da renderle davvero appetibili anche in un impianto HiFi tradizionale. Oltretutto dichiarandosi pronto a prestarmele come cavia da laboratorio, e dandomi carta bianca…… OK Maurizio, affare fatto!
Per contropartita voglio……l’esclusiva per scrivere un articolo. E basta.
Come accennato, Maurizio, in qualità di committente di questo semplice esperimento, le vorrebbe utilizzare in un classico impianto HiFi piazzato in un salottino, che presuppone una distanza di ascolto attorno ai 2.5mt. Quindi, do un colpo al cerchio ed uno alla botte, e decido di modificarle non solo in base alla sua richiesta, ma anche per quel pretenzioso appellativo di “monitor” ,  indicato sulla confezione di vendita.
Una volta modificate, la particolare vicinanza tra i due piccoli altoparlanti dovrebbe anche aiutarci a non avere  fastidiose irregolarità,  pur ascoltandole da vicino, ossia ascoltandole come un monitor nearfield, su desktop. Cosa che, pur non essendo per il committente una priorità, cercherò di ottenere. Da evidenziare che in quest’ultimo particolare posizionamento le problematiche specifiche non sono tutte coniugabili con una ottimizzazione per un ascolto “a distanza”.




 Ed ora andiamo a concepire la nascita delle Scythe Kro Craft revB “ mod Monitor Style mkI “ !



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