Indiana Line "DJ310" TIPO BOOKSHELF 3way 3drivers CARICAMENTO Bass Reflex POTENZA SOPPORTABILE CONT/MAX 140/- IMPEDENZA NOMINALE 4-8 ohm RISPOSTA in FREQUENZA 38-22000 hz SENSIBILITA' (2.83 V / 1 m) 94dB diametro WOOFER 11" (schermato) diametro MIDRANGE 5,25" (schermato) diametro DOME TWEETER 1" (schermato) FREQUENZE DI CROSSOVER 500-4000hz DIMENSIONI (LxHxP) 320x620x295 mm PESO 14,1Kg VEF RADIOTEHNIKA RRR "SM 300" TIPO Da PAVIMENTO 3 way 3 drivers CARICAMENTO bass-reflex POTENZA SOPPORTABILE CONT/MAX - / 300Wmusicali IMPEDENZA NOMINALE 8 ohm RISPOSTA in FREQUENZA 25 - 25000 hertz SENSIBILITA' (1W / 1m) 89 dB (in gamma 100-8000hz) diametro WOOFER 10" diametro MIDRANGE 5" diametro DOME TWEETER 1" FREQUENZE DI CROSSOVER 500/5000hz DIMENSIONI (LxHxP) 320x800x310 mm PESO 23Kg |
Per CAUSE DI FORZA MAGGIORE ho deciso di effettuare questo confronto prettamente in
SALA DI ASCOLTO.
Non me ne vogliano i più tecnici e curiosi, se per questa volta non troveranno i grafici delle misure ! PRENDIAMO
CONTATTO CON I DIFFUSORI
Le italiane mostrano subito una buonissima , per quanto semplice, finitura superficiale; ottima la industrializzazione del prodotto, senza la benchè minima sbavatura dovuta a montaggi o finiture frettolose. Stento a credere che con poco più di 330 euro (street-price) si possa acquistare una coppia di grossi diffusori "bookshelf" (ossia da posizionare su una mensola o su uno stand ragionevolmente vicino alla parete di fondo), così ben industrializzati, e con 3 nerboruti altoparlanti, che se la mia poca esperienza non mi tradisce, mi paiono anche ottimamente realizzati. Da notare che il Sig Musso di Indiana Line mi confermava che i tre altoparlanti sono stati studiati appositamente per la linea DJ, il che fa presumere idee chiare nei più minuti particolari, al fine di raggiungere effettivamente il risultato che ci si prefiggeva in sede di progettazione. L'impressione immediata è quella di un aspetto un pò anonimo, e per questo motivo le DJ310 si inseriscono in tutti i tipi di arredamento..........a patto che non si smontino le mascherine anteriori. Infatti, mettendo a nudo il baffle, salta fuori la vera anima del prodotto: un colore grigio metallizzato, un "tecnologicissimo" tono di grigio, che ci propone immediatamente una forte impressione di "alta tecnologia e modernità"; subito dopo l'aspetto del baffle l'occhio cascherà sul prestante woofer (275mm di flangia, ormai misure rarissime a vedersi in diffusori "budget") e successivamente sui più abituali, dimensionalmente parlando, mid e tweeter. Non certo ultimi, in tale esibizione, i doppi sfoghi "reflex", dall'area complessiva piuttosto elevata quasi ad avvertire l'ascoltatore di cosa il diffusore sia capace; ma l'occhio del progettista li ha voluti anche parecchio rastremati , presumibilmente per minimizzare le distorsioni della colonna d'aria che da loro uscirà alle basse frequenze. E' chiaro che levando le griglie mostriamo la vera anima "ribelle" di questi diffusori! Il tutto però non casca praticamente mai nella banalità, ed ogni piccolo anche se economico particolare, pare studiato per ottenere anche un risultato effettivo. E non solo "scenico". Vedremo.
Le lettoni
evidenziano, anche con le griglie montate, il loro stile "elegantemente
Retrò", che le renderà perfette compagne di arredamenti classici; la
finitura in "mogano rosso" ben riprodotto, ci ricorda con le dovute
proporzioni diffusori di livello
medioalto, spesso presenti sul mercato nelle più disparate
essenze
lignee. Ma le fattezze sono lì per dirci che in realtà è l'aspetto
di tipo "vintage" quello che realmente impatta con i nostri sensi; non
il solito striminzito
tower, ma un diffusore un pò tozzo e con proporzioni quasi
da bookshelf, ma che l'altezza di 80cm pone invece di diritto come un
diffusore "floor standing". Solamente un pò basso.
Poi ci sono quei 3 minacciosi reflex in bella vista, che paiono un pò in controtendenza con l'eleganza della livrea. Più avanti li guarderemo da vicino.... Leviamo le griglie di fattura classica e finalmente capiamo quale è stata l'ispirazione dei designer est-europei: si è fatto di tutto per ricordare alcuni gloriosissimi diffusori monitor di 30 e più anni fa! Io ricordo le italianissime ESB serie LD, che rivaleggiavano con la serie NS della Yamaha, con le AR e con le JBL (quelle "vere" !). Saltano subito all'occhio i due potenziometri, posti a lato di midrange e tweeter, con i quali è possibile regolarne il livello ; quest'ultimi sono anche leggermente disassati rispetto al woofer, ma non sono stati previsti baffle speculari per il canale left e right, per tenere bassi i costi. Le finiture sono buone per la categoria, ma paiono leggermente inferiori a quelle davvero inappuntabili per il prezzo, mostrate dai diffusori italiani. L'estetica è assolutamente unica. Insomma siamo di fronte ad un elegante remake in chiave economica, della amata-odiata categoria di diffusori monitor che ha fatto la gioia di una parte degli audiofili anni '70 ed in buona parte anni'80. |
Diamo uno sguardo ai WOOFER. Pur con dimensioni nominali identiche i due woofer appaiono abbastanza diversi tra loro; quello delle Radiotehnika appare più classico , grazie al cono in carta trattata, al copripolvere di dimensioni standard e alla sospensione esterna che mi pare in un tipo di foam "moderno", molto compatto, ad alta densità; come consistenza appare una specie di via di mezzo tra il foam più classico e la gomma butilica, utilizzata invece per il woofer della Indiana. Quest'ultimo presenta un copripolvere di più ampia superficie (solitamente ricercato al fine di limitare i breakup in gamma media e limitare l'estensione in alto di una membrana probabilmente più leggera della media. O forse solo per appesantirla un pò), e dando quindi l'impressione o l'apparenza, di uno standard moderno e "sovradimensionato". Il cono risulta in materiale plastico, probabilmente polipropilene. La cedevolezza dei due altoparlanti appare simile e di consistenza "intermedia", per questo indicata per accordi in bass reflex; l'equipaggio mobile del woofer delle SM-300 mostra una escursione piuttosto elevata e rassicurante, ma da questo approccio (assolutamente indicativo) le Indiana sembrerebbero o apparirebbero ancora più prestanti. Diamo uno sguardo ai tubi di accordo REFLEX. Nel diffusore italiano i 2 tubi reflex sono molto ben smussati , e ad un primo tratto plastico e morbidamente raccordato al baffle anteriore, corrisponde un prolungamento interiore in robusto ( e "sordo" ) cartone. La sezione complessiva appare sufficiente a tenere il passo del woofer da 10", ma il plus è sicuramente rappresentato dall'invito molto smussato che limita l'insorgere di turbolenze sulla bocca esterna. Internamente invece il tubo è semplicemente tagliato. Il lettone mostra addirittura 3 bocche reflex, ma con quella al centro inoperosa, visto che il tubo è CHIUSO da un tappo di spesso cartone incollato. C'è da pensare che sia stata posta lì solo per conferire un aspetto "cattivo e professionale" al prodotto. In questo caso i tubi sono in un sol pezzo, e completamente in plastica, senza nessun particolare smusso da segnalare. Sulla parete posteriore interna, visibile dai reflex, si intravede del feltro che è un ottimo fonoassorbente; in questo caso aiuta anche a non "riflettere" fuori dal reflex spurie in gamma media, e questo senza diminuire il rendimento del reflex alle basse frequenze. Da sapere che levando il tappo di cartone sul reflex centrale si modificherebbe l'allineamento in gamma bassa, alzandone la frequenza di accordo. |
Diamo uno sguardo ai TWEETER. Il tweeter delle DJ310 è un altoparlante a cupola morbida da 1", costituita da tessuto di colore curiosamente grigio e trattato; detiene una sospensione esterna di sezione non particolarmente ampia ed emette attraverso un profilo esponenziale (un caricamento a tromba), che ne aumenta l'efficenza e ne modifica la timbrica; la ampia flangia esterna in plastica propone ai due lati, e posto in verticale, un ulteriore profilo curvilineo che potrebbe concorrere ad equalizzare la risposta e la direttività del componente sul piano orizzontale. Il tweeter delle SM-300 appare di impostazione classica, con una cupola in tessuto trattato nera, una sospensione dimensionalmente standard, ed un breve smusso che ne ottimizza l'emissione. Da parte sua la flangia, pur non raggiungendo una compattezza estrema di alcuni campioni di miniaturizzazione, risulta dimensionalmente molto compatta, semplice e lineare. Diamo uno sguardo ai MIDRANGE. Il medio delle Indiana appare esattamente come un midwoofer da 13cm facente parte di un diffusore compatto a 2 vie. Mostra infatti una evidente sospensione esterna in gomma, un cono in materiale plastico (apparentemente identico al materiale del cono del woofer) , una discreta possibilità di escursione ed un ogiva fissa centrale in materiale plastico, atta a linearizzare la risposta in frequenza del componente anche fuori asse; in pratica, dimensionalmente, sembra proprio un midwoofer al quale probabilmente si è ottimizzato l'equipaggio mobile al fine di aumentarne l'efficenza, l'estensione e la qualità della risposta in "alto". Per tutto questo presumo che sia un componente, volendo, anche filtrabile a frequenze piuttosto basse per un midrange (tipicamente dai 250hz in su). Il medio delle Radiotehnika invece appare proprio il classico "midrange a cono", come ormai non se ne vede quasi più; sospensione compatta in morbido e classico foam, cedevolezza molto limitata (quasi a pensare che abbia il cestello "cieco", ossia che tiene isolato il cono dell'altoparlante dal resto del diffusore creando una vera e propria cavità ermetica in "cassa chiusa", ad uso esclusivo), cono in leggera carta trattata, piccolo copripolvere in cartoncino per mantenere l'equipaggio mobile leggero e non infierire sull'estensione in alto, flangia metallica dimensionalmente abbondante per il diametro effettivo del cono, la quale misura una "via di mezzo" tra quella di un classico "10cm" e quella di un "13cm". Tali altoparlanti, solitamente hanno un picco d'impedenza molto pronunciato e non sopportano filtraggi elettrici sotto i 600hz; evidenziano però una risposta molto estesa lato alte frequenze. (Il componente che non ti aspetti) Le Radiotehnika, in perfetto stile anni '70/'80 (ma non per questo poco utile nel 2012.....) vantano sul frontale un pannellino in lamiera verniciata in nero, con profili in "oro", riportante le caratteristiche tecniche principali del diffusore e sopratutto una coppia di potenziometri a corsa "continua" aventi il compito di variare il livello delle porzioni di risposta rispettivamente di tweeter e midrange. Tale feature permette, entro certi limiti, di adattare il diffusore alle caratteristiche ambientali, che possono anche variare molto in base alla geometria della stanza, all'arredamento, alla disposizione dei diffusori ed a quella dell'ascoltatore. Permette anche un certo "margine" per accontentare i gusti di ognuno di noi. Proprio per l'ultimo motivo l'opzione può rilevarsi un arma a doppio taglio, sopratutto se male sfruttata da un utenza inesperta. D'altra parte il range di controllo che i potenziometri della SM-300 ci regalano mi è anche apparso fin troppo abbondante, ma fortunatamente solo lato "attenuazione"; voi, che siete esperti e pure informati dal recensore di turno (!!) saprete che una buona posizione per iniziare ad approcciarsi con queste lettoni è quella nella foto che troverete più avanti. Quella è la posizione definitiva che ho deliberato per condurre tutta la prova di ascolto, e che a mio parere rappresenta il miglior compromesso tra le caratteristiche del MIO ambiente e la ricerca di quella che considero una risposta soddisfacente. |
Nessun fuoco artificiale
a livello di connessioni, per entrambi i diffusori, che evidentemente
devono risparmiare in maniera intelligente sui particolari che non
influenzano il risultato finale desiderato dal progettista. Entrambe le
vaschette non permettono il collegamento di tipo Bi-Wiring (cosa
abbastanza scontata nella loro fascia di prezzo) ma i morsetti
accettano cavo di sezione fino a 2,5mmq , dimostrandosi in entrambi i
casi perfettamente adeguati alla bisogna. Pur se risicata, dò la vittoria ai morsetti delle Radiotehnika SM-300, perchè completamente metallici e leggermente più robusti. |
A
vederle da lontano appaiono come due diffusori fuori dalla norma e
votati sopratutto a spiccare dalla massa, forti del loro numero di vie
(3, mentre la maggior parte delle concorrenti è al massimo a 2 e
mezza), forti di due consistenti woofer da 275mm di diametro ed il
tutto ad un prezzo ridottissimo. Ma un approccio visivo più intimo lascia trapelare due visioni diverse del prodotto, evidenziandone le prime peculiarità desiderate in sede di progetto. Il grosso bookshelf Indiana Line pare indirizzato alla ottimizzazione della performance "estreme" (vedi tweeter caricato a tromba, medio e woofer molto "muscolari", tubi reflex ottimizzati per le più alte pressioni acustiche). La Radiotehnika invece , vista da vicino, appare un evoluzione di un diffusore tradizionale mirata all'ottenimento di un feeling alternativo che le dovrebbe garantire una maggiore flessibilità di uso ed una comunque superiore dinamica ed estensione lato basse frequenze, grazie al pur generoso woofer da 10" caricato in un sostanzioso mobile da pavimento. Basta chiacchiere. E' l'ora di metterle a lavorare....... |
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