Marzo 2013
segue : Confronto tra 6 coppie di minidiffusori + un subwoofer attivo
Scopriamone i segreti





Dynavoice Magic S4-EX v2

Dynavoice Magic S4 EX v2 - interni

Le Dynavoice presentano una morsettiera di fattura eccellente per la categoria; non manca naturalmente di guarnizione per un serraggio privo di perdite. I morsetti sono dorati ma isolati esternamente e permettono una ottima presa di serraggio a chiunque. Accettano qualsiasi terminazione, compreso cavo spellato di ottima sezione; chiaramente non hanno la possibilità di bi-wiring, ma sarebbe davvero una features impropria in questa economica categoria di prezzo. Il cabinet è costituito da MDF che, al netto delle fresature, appare da ben 16mm di spessore; uno spessore molto rassicurante per un piccolo box. In prossimità dei midwoofer, ai loro lati, sono inseriti anche dei piccoli rinforzi di legno "a spigolo" che minimizzano le vibrazioni più evidenti. Le pareti laterali ed il soffitto, sono rivestite con del fonoassorbente in polyestere a media densità, da 3 cm di spessore; una quantità adeguata a ridurre qualche riflessione interna di troppo, senza mortificare l'azione dei 2 piccoli tubi reflex. Gli altoparlanti trovano alloggio in sede perfettamente fresate, al fine di migliorare l'estetica e diminuire un pochino le diffrazioni nelle gamme di frequenza superiori; notate che il tweeter viene montato (con 2 viti autofilettanti) dall'interno. I cablaggi sono molto ben dimensionati (andrebbero benone anche in diffusori molto più prestanti per potenza sopportabile). Infine le clips di fissaggio del telaietto anteriore, appaiono di buona qualità ed utilizzo.

Dynavoice Magic S4 EX v2 - midwoofer
Il midwoofer delle Dynavoice vanta un cestello in lamiera verniciata dal diametro di 116mm e dotato di flangia di rifinitura anteriore, sospensione in gomma, cono in cellulosa smorzata da abbondante verniciatura frontale e cupola copripolvere in plastica.  Il complesso magnetico (Diam 71mm x 15 di altezza) appare più che adeguato, anche in profondità; ciò è utile ad avere una buona corsa per l'equipaggio mobile in caso di sovraescursioni. L'escursione, a mano, appare buona (almeno +- 3mm ) e la cedevolezza delle sospensioni (ossia la loro "morbidezza") appare nella norma. C'è da dire che non è presente nessun foro di decompressione: ne sul cestello, ne sul fondello del magnete (quello che si intravede è solo un accenno di foratura NON passante, che serve per il "centraggio" di qualche lavorazione). E' scontato che siamo di fronte ad un altoparlante non certo nato per fare il subwoofer! Ricordiamoci che è un "10 cm" , e quindi va benissimo così. Apprezzabile, per la categoria, la presenza di una guarnizione, mentre i connettori elettrici sono davvero economici. Ottime le viti utilizzate per il fissaggio dei componenti. Nel complesso appare un buon altoparlante per la categoria.


Dynavoice Magic S4 EX v2 - Tweeter
Il tweeter mi pare identico a quello che trovai montato sulle sorellone da pavimento "Magic F7-EX"; vanta una cupola da 1" in tessuto lievemente smorzato, magnete al neodimio ed una camera posteriore che probabilmente serve a non innalzare troppo il valore della frequenza di risonanza. Minori problemi di tenuta meccanica, quindi, per incrociarsi al piccolo midwoofer. La camera dispone anche di particolari venature esterne, che probabilmente servono ad irrigidirne il corpo. La flangia è in plastica rigida, ed è predisposta per essere fissata, tramite 2 viti autofilettanti, da "dietro". Soluzione esteticamente valida, ma poco pratica in caso di assistenza tecnica (che se avviene, avviene comunque molto raramente). Presente una guarnizione piuttosto ampia, al fine di far premere il tweeter al baffle, con tutta la superficie della flangia. Molto robusti, in questo caso, i connettori elettrici. Nel complesso mi pare un altoparlante di ottima fattura per la categoria del diffusore.


Dynavoice Magic S4 EX v2 - crossover
Il crossover è montato su una basetta che trova supporto nella parte interna della vaschetta portacontatti; è una soluzione che semplifica il montaggio del diffusore. La componentistica è economica ma appare adeguata alla categoria e sufficientemente dimensionata. Le bobine sono piuttosto piccole, ed entrambi avvolte su nucleo ferromagnetico (il che serve per minimizzarne la resistenza parassita, cosa utile specie se si utilizza filo di rame di sezione esigua....). I condensatori sono normali "BiPolarizzati" e le resistenze di tipo ceramico. Il tutto è ben fissato grazie ad un collante ed a saldature più che decenti. Nel complesso la realizzazione qualitativa è economica, ma ampiamente sufficiente alla classe del prodotto; in questa categoria è invece molto apprezzabile la volontà del progettista di creare un filtro con una discreta complessità circuitale al fine di ottenere un determinato risultato sonoro.
Siamo in presenza di un tweeter filtrato con un passa-alto del secondo ordine, attenuato con una semplice resistenza in serie all'altoparlante; il posizionamento di quest'ultima inserisce una attenuazione non perfettamente uniforme sulla banda di lavoro del tweeter. Secondo ordine anche per il taglio passa-basso del midwoofer, compresa la resistenza di smorzamento del filtraggio; naturalmente non è presente la resistenza di attenuzione.

Filtro Dynavoice Magic S4-EX v2



Indiana Line Nano.2

IL Nano.2- interni
Le Indiana Line dimostrano sin da subito la loro natura più generalista, e non certo solo "Home audio"; il loro cabinet in plastica è formato da due soli gusci accoppiati tramite 4 lunghe viti autofilettanti. I due gusci , di fatto, rappresentano il corpo del diffusore ed il baffle anteriore, e sono irrigiditi da un gran numero di nervature. Gli stampi prevedono gli alloggi degli altoparlanti (avvitati dall'interno), quello del crossover (che supporta anche i morsetti a molla in alluminio, piuttosto ben fatti, ma che prevedono l'utilizzo di solo cavo spellato, per giunta della sezione massima di soli 1,5mmq ) , quello dell'eventuale supporto a muro, e pure l'inglobazione del condotto reflex. Tutti gli accoppiamenti sono irrorati di una gomma simile al silicone, ma "reversibile", grazie alla sua natura appiccicosa. La plastica utilizzata per i gusci è economica, ma la sua struttura denota uno studio a tavolino ben preciso ed anche abbastanza complesso. La griglia di protezione degli altoparlanti è metallica, e nell'uso comune non è praticamente rimovibile. All'interno i cavi sono di buona sezione, ed è presente un pannellino di materiale fonoassorbente in polyestere da 3 cm di spessore, che poggia su gran parte del pannello posteriore del cabinet e sul suo soffitto, lasciando dunque il reflex libero di fare il suo lavoro senza troppe "perdite". Chiaramente è un diffusore "tuttofare", che grazie al supporto montabile (avvitabile su una robusta madrevite in ottone) potrà stare appeso alle pareti della cameretta dei vostri figli, del vostro camper, del vostro negozio, della vostra tavernetta, ma può essere poggiato anche sul desktop della vostra scrivania, o su una mensola della vostra cucina............
Lo smontaggio del diffusore non è affatto facile, anche perchè mi pare che la costruzione preveda anche una esposizione, pur se non proprio diretta, alle intemperie. Un progetto economico ma molto ben ingegnerizzato e tutt'altro che banale.

IL Nano.2- il supporto a muro opzionale

Possiamo osservare la parte sottostante del diffusore che, volendo,  prevede l'utilizzo di una staffa (fornita e comprendente la chiave a brugola per il suo montaggio sul diffusore) da fissare al muro mediante 2 viti ed eventuali tasselli (non forniti). Tale staffa prevede anche una serie di possibili montaggi con vari gradi di inclinazione, a scatti. La cura realizzativa la si può vedere, per esempio, nella guarnizione che Indiana Line ha previsto tra la staffa eventualmente montata ed il fondo del diffusore stesso, il tutto per creare una tolleranza di accoppiamento e per evitare vibrazioni. Da notare che pur essendo i morsetti di tipo "rapido" a molla, non è agevolissimo l'inserimento del cavo spellato, se non altro per lo spazio esiguo a loro riservato; una volta inserito, però, la presa sarà sicuramente tenace. Cavo che come dicevo, potrà avere una sezione massima di 1,5 mmq, ossia un pò risicata nel caso di impianti HiFi tradizionali che prevedono cablaggi lunghi oltre 3 metri.

IL Nano.2 - il midwoofer
Il midwoofer misura un cestello dalla flangia ridotta, che ne facilita il montaggio "da dietro", tramite viti autofilettanti; la lamiera appare robusta e ben verniciata, e supporta un corposissimo complesso magnetico schermato(esternamente diam 78mm x 34mm di altezza). Sospensione in gomma , cono in polipropilene, cupola parapolvere in plastica, solidale con il cono ed a forma di ogiva, al fine probabilmente di diminuire i breakup alle frequenze superiori. La cedevolezza appare un pò sopra la media e l'escursione delle sospensioni, ad occhio, appare buona ( almeno +-3mm  ). La bobina sembra da 25mm con supporto in kapton, ed il centratore appare ben dimensionato. Non si vedono fori di decompressione, come spesso accade nei woofer dal diametro molto ridotto. Venendo montato "da dietro" beneficierà della parte piatta della sospensione esterna in gomma, come ottima guarnizione tra lui ed il cabinet. Le apparenze ce lo descrivono sicuramente come un ottimo componente per la categoria.


IL Nano.2 - Tweeter
Il tweeter viene anch'esso montato da dietro; la sua estrema miniaturizzazione fa si che venga bloccato a pressione , tramite una staffetta in plastica e due corte viti autofilettanti. Non c'è una vera e propria guarnizione interposta tra il piccolo altoparlante ed il cabinet, ma una sorta di silicone "appiccicaticcio", reversibile. Viene descritto come un "ringdome" da 24 mm, ma ciò indica il suo diametro esterno. La bobina mi sembra da soli 13mm (e per le piccole dimensioni sicuramente dotata di ferrofluido) ; i fili di connessione sono direttamente saldati al tweeter, mentre l'equipaggio mobile appare in titanio, o trattato con esso. La miniaturizzazione è estrema, e potete vedere sul retro la piccola pasticca in neodimio assicurata permanentemente alla ridottissima flangia in plastica tramite colla termofusibile. Ci troviamo di fronte ad una costruzione da "supertweeter", che per sua natura può rendersi utile non prima dei 4-5 Khz; probabile dunque, che il grosso del lavoro sia affidato al robusto midwoofer.


IL Nano.2 - crossover
Per visualizzare il crossover mi piaceva farvi vedere come è montato; potete constatare che ci troviamo di fronte ad un apparecchio economico, ma molto ben pensato fin dall'inizio. Niente di posticcio, ma una ordinata e piccola basetta fissata in un proprio preciso alloggio sul guscio del cabinet, nella parte alta della parete posteriore, e portante tutti i cablaggi (di adeguata sezione e saldati al filtro) del difffusore. E come potete vedere tra i 4 componenti non manca neanche un bel condensatore in poliestere metallizzato in serie al tweeter; non è cosa facile da trovare in diffusori da "100 euro la coppia". La bobina appare avvolta su nucleo ferromagnetico ed oltre alla fascetta di sicurezza vanta anche un collante che la tiene ferma alla basetta; la resistenza è ceramica.
Di componenti ne vedete solo 3 ? Guardate bene.......sopra il condensatore, a sinistra , c'è una piccola PTC in serie al tweeter. Ossia una resistenza che aumenta il proprio valore resistivo dopo una certa temperatura di funzionamento (ossia oltre un determinato valore di corrente che vi scorre);  tutto questo per cercare di proteggere il tweeter da un eventuale utilizzo improprio. Il tweeter, infatti è tagliato con un semplice passa-alto del primo ordine, quindi di per se poco protettivo;  presente anche una resistenza  fissa di attenuazione. Anche il midwoofer  utilizza una semplice rete del primo ordine per il passa-basso, cosa che in questi casi ha anche il compito di "addomesticarne" un pò la gamma media.
Filtro Indiana Line Nano.2







Magnat Monitor Supreme 100

Magnat MS100 - interni

Le Magnat hanno un prezzo effettivo un pò inferiore a quello dei difusori appena visti, in linea alle Proson, ed un pò superiore alle economicissime Scythe. Probabilmente il costruttore tedesco ha saggiamente scelto di sacrificare le finiture ed i particolari per rientrare sotto i "100 euro la coppia"; lo vediamo dalla vaschetta dei morsetti, di tipo economicissimo, a molla. Devo dire, però, che si sono "bevuti" bene cavi da 2,5 mmq, e semplicemente osservandoli non l'avrei mai detto. Il serraggio poi è buono, e quindi perdoniamo loro l'aspetto un pò dimesso. La vaschetta prevede anche una scanalatura perfetta per appendere i diffusori al muro, mediante una normalissima vite o gancio. Un pò come per un quadro ! Non consiglio una tale posticcia sistemazione , almeno per un utilizzo "serio" del diffusore, ma in molti casi gli utenti apprezzeranno questa praticità. Il cablaggio interno è più che adeguato per sezione (ma diciamoci la verità: in questi minidiffusori gli spezzoni interni sono di 10-20 cm, percui la sezione potrebbe essere anche molto più ridotta....), mentre osserviamo che il cabinet è in MDF da 12mm, una misura sufficiente grazie alla robustezza intrinseca del materiale. C'è poi uno "spezzone" di fonoassorbente in poliestere messo sulla parete posteriore ed una laterale, in corrispondenza del midwoofer. Il crossover è posto su una basetta supportata dalla morsettiera , all'altezza del tweeter. Le clips di fissaggio del telaietto anteriore fonotrasparente sono un pò economiche, ma fanno il loro lavoro in maniera abbastanza soddisfacente. Una costruzione economica e semplice, ma che non mi ha destato particolari perplessità mentre smontavo il tutto.


Magnat MS100 - midwoofer
Il cestello del midwoofer (114mm di diametro) ha una forma ed uno spessore della lamiera simile a quello delle Dynavoice appena viste, ma posteriormente non è verniciato; il cono è in cellulosa, trattata anteriormente con vernice smorzante, mentre la sospensione è in gomma. Il magnete è adeguatamente dimensionato e profondo (diam 70mm x 15mm di altezza), e come per gli altoparlanti visti fino ad ora non ha nessun foro di aerazione e decompressione della bobina mobile. Il centratore appare ben dimensionato, e conferisce una cedevolezza più bassa della media (ossia le sospensioni appaiono un filo più rigide della norma); l'escursione valutata a mano, appare adeguata alla categoria ( almeno +- 2mm ). Buona la viteria utilizzata. Un altoparlante economico anche alle apparenze, ma sicuramente adeguato al prezzo.


Magnat MS100 - Tweeter
Il tweeter è un componente dalla membrana di dimensioni ridotte; l'equipaggio mobile è in Mylar, e la "conupola" (forma che coniuga piccolissime bobine, bassi costi, e superfici di irradiazione proporzionalmente elevate, il tutto con grande leggerezza dell'equipaggio mobile) viene mossa da una bobina da soli 13mm, probabilissimamente immersa nel ferrofluido. Intelligentemente non si è previsto un magnete in neodimio, poichè un ridotto magnete in ferrite (diametro 40mm x 8mm di altezza) riesce a dare una forza più che adeguata al leggero equipaggio mobile, ad un costo irrisorio; magnete assicurato alla flangia mediante colla termofusibile. La flangia in plastica appare robusta, ed i morsetti di collegamento anche; il diffrattore della flangia posto davanti alla membrana dovrebbe regolarizzare la dispersione in ambiente. La guarnizione è sul cabinet. Un componente sicuramente economico, ma potenzialmente adeguato ad incrociarsi con un piccolo midwoofer da 4,5" nominali, anche se a frequenze non propriamente basse.


Magnat MS100 - crossover
Il crossover è montato su una bella basetta avvitata all'interno della vaschetta portacontatti; i componenti appaiono di qualità adeguata. La bobina in serie al woofer è avvolta su nucleo ferromagnetico, mentre quella facente parte della rete del tweeter è in aria (notare che la mancanza di incollaggio di quest'ultima ha creato nell'esemplare fotografato una sua pur leggera rotazione); i condensatori sono di tipo bipolarizzato, da soli 50V. Valore comunque ampiamente sufficiente a diffusori di questo genere; la resistenza è ceramica. Dunque, tutto perfettamente adeguato ed abbastanza ordinato.
Il piccolo tweeter viene tagliato tramite una cella passa-alto del secondo ordine, quindi abbastanza protettiva; si è pure cercato di addolcirne un pò la risposta in gamma altissima ponendo la resistenza di attenuazione prima del nodo verso massa; anche il midwoofer vanta una rete del secondo ordine "secca", al fine di tagliare fuori abbastanza decisamente le più alte frequenze proprie del suo naturale funzionamento.
Filtro Magnat Monitor Supreme 100







Proson Event Sat-41

Proson Event Sat41 - interni

Analogamente alle Magnat ed alle ancor più economiche Scythe, le Proson stanno ben sotto la cifra di 100 euro la cp; ma in questo caso ciò si manifesta nel materiale che costituisce il cabinet spesso solo 10mm e per giunta costituito da un MDF meno compatto del solito. La morsettiera non rinuncia a morsetti a stringere che accettano anche cavo spellato di un certo impegno, pur se costituiti in plastica e di fattura molto economica. All'interno del diffusore notiamo una buona quantità di fonoassorbente in poliestere da 3cm di media densità, che copre il fondo del diffusore e gran parte del retro, fin quasi al tubo reflex, appunto piazzato posteriormente; troviamo anche la poco "audiophile" (ma per qualcuno utilissima) flangia che permette di appendere i diffusori al muro, mediante una semplice vite o gancio, esattamente come un quadro. I cablaggi interni sono di sezione più che adeguata. Le clips di fissaggio del telaietto anteriore fonotrasparente sono mediocri, e molto economiche. Nel complesso la costruzione è sufficientemente adeguata al basso prezzo di acquisto, ma niente di più.

Proson Event Sat41 - Midwoofer
Il cestello del midwoofer da 116mm mi pare identico a quello delle cugine Dynavoice; solo che qui è verniciato in nero e manca della guarnizione. Il magnete è più che adeguato (diametro 70mm x 15mm di altezza), ma non ha la leggera bombatura che la cugina svedese mostra (comunque, era poca roba); la viteria utilizzata per il fissaggio è di buonissima fattura. Anche qui niente sfoghi o fori di aerazione, ma ancora una volta non si richiedono escursioni da subwoofer, ne si devono sopportare potenze in ingresso notevoli, percui siamo nella norma. Il cono è in polipropilene, la sospensione in gomma, il parapolvere in plastica; la cedevolezza è un pò superiore alla media (sospensioni un pochino morbide), e la escursione ad occhio pare normale (almeno +- 2mm). Connubio che in un caricamento reflex potrebbe anche far pensare a qualche mancanza di controllo; il centratore, comunque, appare ampio. Un altoparlante sicuramente economico, ma assolutamente in linea con l'esborso richiesto.


Proson Event Sat41 - Tweeter
Il tweeter è un classico componente, con bobina da 1" e magnete in ferrite; quest'ultimo è un pò più compatto della media ( diametro 60mm x 10mm di altezza) ma presumendo l'efficenza e le prestazioni medie dei diffusori di questa categoria, rimane assolutamente adeguato. La cupola viene definito "softdome" ; a me pare una cupola in materiale sicuramente "soft" , probabilmente in tessuto però pesantemente impregnato di uno smorzante sintetico. Dietro le trasparenze della cupola mi pare di intravedere la classica pasticca in feltro che serve a minimizzare le riflessioni che nascerebbero dalla emissione posteriore del tweeter verso la piastra polare posta subito dietro. La flangia è in plastica, e possiede un profilo convesso che ricorda una guida d'onda; con queste dimensioni dovrebbe caricare leggermente la gamma medioalta diminuendone la dispersione. I connettori sono sufficientemente robusti, ma, come nel woofer, manca la guarnizione di tenuta. La cupola delle dimensioni di 1" teoricamente può garantire un incrocio a frequenze di ottima gestibilità da parte del midwoofer. Un componente economico ma in questa categoria sicuramente interessante.


Proson Event Sat41 - crossover
Il crossover è direttamente incollato sulla vaschetta portacontatti, ed assemblato "in aria", senza basetta;  il tutto in maniera  robusta ma un pò posticcia. I tre componenti sono economici, ma in linea alla classe economica del diffusore; la bobina è avvolta su nucleo ferromagnetico ed i condensatori sono bipolarizzati.
Il tweeter da 1" delle svedesine si vede tagliare le frequenze tramite un solo condensatore in serie, quindi con un blando e poco protettivo primo ordine; nessuna resistenza che lo attenui. Più deciso l'intervento per il midwoofer, che si vede tagliare le più alte frequenze con un passa-basso del secondo ordine.

Filtro Proson Event Sat41








Scythe Kro Craft rev.B

Scythe KroCraft B - interni

Questi diffusori hanno un prezzo che ha dell'incredibile; ma al contrario di quel che si possa pensare il cabinet è in buon MDF dal discreto spessore (13mm) . Inoltre,  il particolare condotto reflex costituito da alcune tavolette incollate internamente, contribuisce ad irrigidire ed appesantire la struttura. I morsetti sono metallici, dorati, molto robusti e ben distanziati; accettano sia cavo spellato di buon spessore che altri tipi di terminazioni, vantando anche un ottima maneggevolezza. Tali morsetti non hanno una vaschetta, ma sono passanti sulla parete posteriore del cabinet; per questo motivo ci vuole un minimo di buon senso quando si serrano i cavi, che potremo serrare adeguatamente ma non "a morte", pena la possibilità che ruotino sul supporto; chi ha un pò di dimestichezza (spero in molti), li apprezzerà molto e li considererà secondi solo a quelli delle Dynavoice. All'interno del diffusore c'è molto fonoassorbente in poliestere, anche in prossimità del condotto reflex ( pratica da attuare solo se si sa quel che si fa....). I cablaggi sono più che adeguati, ed in definitiva l'unico grande risparmio nella costruzione, lo si è fatto solo sulla finitura superficiale, robusta ma da "accessorio informatico".  taglio netto anche per le griglie di protezione fonotrasparenti che, molto semplicemente, non sono previste.

Scythe KroCraft B - Midwoofer
Il midwoofer di queste Scythe appare molto pesante e robusto; vanta un complesso magnetico schermato, che nella pratica non potrebbe essere più voluminoso! ( diametro 84mm x 35mm di altezza ). Il cestello è in lamiera verniciata ed ha la classica flangia esterna di finitura; il cono ha conformazione particolare, poichè non ha cupola parapolvere, essendo costituito da una calotta formata in un unico pezzo, e costituita da un sandwich di cellulosa ed alluminio. Questa conformazione impone un incollaggio particolare della bobina mobile, mancando una sede ben definita sul cono; questo tipo di costruzione dovrebbe minimizzare un pò i breakup che i coni metallici presentano spesso in maniera molto evidente. La sospensione è in gomma, ed appare un filo maggiormente dimensionata ch nei concorrenti; la cedevolezza è nella norma e la escursione buona ( almeno +-3mm ). Anche qui mancano i fori di decompressione/areazione della bobina. In definitiva il dimensionamento di questo altoparlante appare eccezionale per il prezzo del prodotto finito. Vedremo se lo saranno anche le prestazioni.


Scythe KroCraft B - Tweeter
Il tweeter probabilmente ha magnete in neodimio; tutto viene nascosto posteriormente da un guscio di plastica che non ho voluto forzare , sul quale vediamo incollato un condensatore. Anche qui, come sulle Proson, la cupola sembrerebbe di un materiale simile ad un sottilissimo tessuto, smorzato però con un pesante apporto di un materiale sintetico ; la sua trasparenza tradisce la presenza (come sulle Proson...) di un feltro posteriore che minimizza le riflessioni indotte dalla emissione posteriore del dome. La flangia in plastica, presenta un leggerissimo caricamento acustico a tromboncino, e viene fissata tramite 3 viti al cabinet. Un componente che potenzialmente si potrebbe incrociare a frequenze di tutto riposo per il wooferino da 100mm nominali.


Schyhe KroCraft B - crossoverXXXXX
Il crossover di questo diffusore, per la minima complessità della circuitazione, rappresenta il "minimo sindacale" ; infatti è costituito da un condensatore in serie al tweeter!  Il woofer invece è collegato direttamente all'amplificatore, libero, quindi, di esprimersi in tutta la sua banda passante naturale; la capacità sul tweeter ha un valore di soli 0.33uF, cosa che produrrà un taglio elettrico a frequenza molto elevata, ma con la blanda pendenza propria dei filtri del primo ordine. Il condensatore appare di qualità superiore agli economici bipolari di solito utilizzati in questa categoria, e probabilmente è in poliestere. Da verificare che il woofer, non filtrato, non sporchi (troppo) il segnale emesso in gamma alta/medioalta, e che in definitiva il tweeter si integri bene all'emissione complessiva.
Filtro delle Scythe Kro craft revB









Kit autocostruibile Mini D

MiniD - interni

Eccoci di fronte ad un esemplare di MiniD (progetto di Saverio De Nitto), in questo caso assemblato da Paolo Carmine, un appassionato di HiFi che per la prima volta si è cimentato nella autocostruzione di un diffusore;  il mobile in multistrato da 18mm è parecchio pesante,  il più pesante tra i contendenti di questa prova. Come previsto dal progetto, il fonoassorbente in poliestere da 3cm di media densità ricopre solo la parte della parete posteriore sotto al tubo reflex;  i cablaggi utilizzati da Paolo sono perfetti per questo tipo di realizzazioni essendo molto flessibili, con sezione di 1mmq. Sono tutti saldati al crossover (fissato sul fondo) e terminano con adeguati faston verso i morsetti degli altoparlanti e degli ingressi della vaschetta portacontatti; quest'ultima è stata scelta in modo da avere una buona robustezza con il minimo della spesa; quindi troviamo dei contatti dorati, ma dotati di morsetto plastico, comunque di discreta robustezza. Criticabile invece la vicinanza tra i due morsetti, che non aiuta per niente a manovrarli. Il mobile risulta nel complesso estremamente robusto, ed appare anche sordo alle sollecitazioni; sicuramente sembra il più "tosto" di tutti.

MiniD - Midwoofer
Il midwoofer è un Monacor SPP-110/8 , (costo online inferiore a 20 euro cd) con cestello in lamiera verniciata e dotato di flangia piatta che rende superflua la fresatura del mobile, che solitamente si deve attuare se si vuole porre l'altoparlante a "filo pannello". Il magnete ha dimensioni poco sopra la media della concorrenza (diametro 78mm x 16mm di altezza), ed in questo caso, unico nella prova, presenta un foro sul fondello per l'areazione/decompressione della bobina mobile. La sospensione esterna, al contrario di tutti gli altri minidiffusori, è in foam trattato, materiale che al contrario della gomma interferisce pochissimo con il il movimento della membrana; il foam, però non è insensibile al passare del tempo come la gomma, anche se oggi se ne prevede un utilizzo senza problemi per almeno 7-10 anni. Il cono è in fibra di carbonio (forse in un impasto misto a cellulosa) che dovrebbe garantire un buon controllo sui breakup; la cupola parapolvere mi è sembrata in lamiera di alluminio verniciata (aiuta a smaltire il calore della bobina, che mi pare abbia il formatore costruito con lo stesso materiale). La cedevolezza delle sospensioni è un pò superiore alla media (sospensioni un pò più morbide), l'escursione mi è parsa nella norma così come l'ampiezza del centratore; come nelle Proson queste caratteristiche "potrebbero" teoricamente diminuire la capacità di controllo della membrana nelle configurazioni reflex, al di sotto della frequenza di accordo. Vedremo. Sicuramente un altoparlante di sostanza, sopratutto per alcune scelte tecniche controcorrente che non strizzano l'occhio alla "moda" ma che denotano un progetto abbastanza originale, votato più alla qualità che alla quantità.


MiniD - Tweeter
Il tweeter è un Monacor DT-105 e la prima cosa che salta all'occhio è l'anello di feltro posto sulla flangia anteriore in plastica, che dovrebbe diminuire le diffrazioni emesse dal componente; il magnete è in ferrite, di buone dimensioni ( diametro 70mm x 15mm di altezza) , la bobina mobile è da 1" ed è immersa nel ferrofluido per aumentarne la tenuta in potenza. La cupola è in classico tessuto finemente trattato ed emette attraverso un corto tromboncino della flangia; molto robusti i contatti faston. Un componente molto classico, e per questo rassicurante; sicuramente più che adatto alla categoria del diffusore. Lo si compra online ad un prezzo inferiore ai 20 euro cd.


MiniD - crossover
Il filtro viene assemblato su una basetta in legno, e può essere fissato al fondo tramite viti autofilettanti con interposto uno spessore; i componenti sono di qualità ottima, considerando il prezzo del diffusore. Le bobine sono avvolte entrambe in aria, e quella del woofer mostra anche un filo di ampia sezione, mentre il condensatore posto sul ramo del tweeter è addirittura in polipropilene; l'altro condensatore è un bipolare ( ma di comprovata qualità ), mentre le resistenze sono normali ceramiche. Sicuramente è una componentistica nel complesso degna di stare su diffusori molto più costosi. Rete del secondo ordine per il filtraggio del tweeter (posto elettricamente in controfase), e resistenza di attenuazione a valle del nodo verso massa, che attenuerà maggiormente le frequenze più alte di pertinenza dl tweeter; anche il midwoofer si vede tagliare elettricamente il segnale con un passa-basso avente la solita pendenza, ma leggermente smorzata dalla resistenza verso massa.
Filtro Mini-D




Proson Rumble R-8

Proson Rumble R8 - interni

Il subwoofer in prova non deve "scontrarsi" con altri contendenti, quindi nella pratica mi è servito solo a rendere più completa la prova dei minidiffusori. La costruzione appare decisamente robusta, come deve essere in un altoparlante che di mestiere si deve "agitare" molto; il mobile è assemblato con MDF da 19mm, molto compatto. All'interno troviamo una evidente quantità di fonoassorbente in poliestere, che serve a rendere il volume visto dall'altoparlante virtualmente superiore ( cosa molto influente sulla resa di un subwoofer), oltre che smorzare leggermente l'azione del reflex. Il tubo reflex è costituito da un tubo di spesso e smorzato cartone, il quale sfoga inferiormente verso il pavimento (downfire) ; qui presenta una bella flangia plastica particolarmente rastremata, in modo da "accompagnare" al meglio la colonna di aria che esce nell'ambiente esterno: Anche all'interno c'è una intelligente flangia rastremata (ma in maniera meno evidente), posta molto vicina alla parete superiore del mobile; questo serve per creare un allungamento virtuale della lunghezza del tubo, in modo da ottenere una frequenza di accordo più bassa che nella teoria. Il materiale fonoassorbente è anche molto vicino a questo sfogo interno, probabilmente anche per "ripulire" al massimo l'emissione da eventuali spurie acustiche indesiderate, pagando un piccolo prezzo nell'efficenza del tubo; cosa che a volte è voluta per modellare la risposta. Il fondo del cabinet è adeguatamente rinforzato tramite un ulteriore pannello di MDF, cosa che oltre a rinforzare la struttura dove poggia tutto il sistema, abbassa lievemente anche il suo baricentro. I piedoni in plastica del mobile sono avvitabili, ed oltre a stabilizzare il cabinet, tengono alla giusta distanza lo sfogo reflex dal pavimento.

Proson Rumble R8 - Woofer
Il woofer adottato dalla Proson è un componente da 4 ohm nominali, in modo da sfruttare al massimo la potenza dell'amplificatore dedicato interno; il cestello è in lamiera ma piuttosto robusta, ed il magnete è giustamente dimensionato al fine di ottenere buone capacità di discesa con un adeguato smorzamento anche in piccoli volumi. Il fondello è ampiamente sagomato per sopportare anche decise sovraescursioni dell'equipaggio mobile, oltre a contenere un foro di decompressione/areazione della bobina mobile. Il cono è in cellulosa trattata esternamente con vernice smorzante e probabilmente idrorepellente, mentre la sospensione in foam è piuttosto ben dimensionata, al fine di garantire buone capacità di escursione. Le trecciole di collegamento tra i contatti e la bobina appaiono adeguatamente dimensionate, e sopratutto lontane dalla possibilità di toccare il cono. Il centratore è molto largo, ma nel complesso da al woofer una cedevolezza un pò inferiore alla media; insomma, le sospensioni non sono particolarmente morbide, e mi sembra possano muoversi linearmente per almeno +- 5mm. Quindi un altoparlante votato a "sopportare" buone sollecitazioni in bassa frequenza, e non poteva essere altrimenti. Sicuramente non costoso, maneggiandolo da la sensazione di buona robustezza.


Proson Rumble R8 - Pannello I/O
Non sono riuscito a smontare l'amplificatore interno, per una sua decisa resistenza a staccarsi dal mobile! In ogni caso abbiamo tutto quel che serve in un subwoofer di categoria economica; regolazione della sensibilità (con un range davvero ampissimo,  forse inutilmente dalla parte "MIN" ), regolazione della fase relativa, a scatti ( 0°/180° , peccato manca una regolazione continua, ma sarebbe forse chiedere troppo ad un sub economico.....) , possibilità di accensione fissa (ON), di spegnimento fisso (OFF) e di accensione automatica alla presenza del segnale (AUTO) , che però funziona decentemnente solo negli impianti 5.1 se collegato al canale LFE. In ogni caso, per tagliare la testa al toro, potrebbe essere una buona idea accenderlo/spegnerlo manualmente, magari alimentandolo attraverso una adeguata presa multipla escludibile a "ciabatta" , che alimenti tutto l'impianto. Un piccolo neo è rappresentato dalla mancanza di un cordone di alimentazione 220V scollegabile con presa IEC, che poteva far comodo in caso di trasporto, nel caso il cavo esistente fosse troppo corto, ma sopratutto nel caso che il cavo , accidentalmente, si danneggi. Gli ingressi sono presenti sia a basso livello che ad alto: quelli a "basso" (tramite "rca", e sempre preferibili) sono utilizzabili sia in "mono" (canale LFE di un impianto 5.1) sia in "stereo" (classiche uscite supplementari "pre-out" di un amplificatore integrato o di un preamplificatore). Quelli ad alto livello, invece, servono a chi non ha delle elettroniche con uscite a basso livello adeguate; in questo caso, anzichè collegare le uscite amplificate del loro amplificatore stereo ai due diffusori esistenti, dovranno collegarle ai 4 morsetti a molla "HI LEVEL INPUT" (i quali preleveranno una piccolissima parte di segnale come "sorgente" per l'ampli interno del subwoofer); a questo punto si dovrà ripartire con altri cavi dai morsetti a molla "HI LEVEL OUTPUT" , per collegarli alla coppia di diffusori esistente; con la raccomandazione di usare cavi di buona sezione (almeno 2.5mmq) è evidente che questa configurazione rappresenta un piccolo compromesso dal punto di vista qualitativo, ma mette sicuramente tutti i tipi di utenti nelle condizioni di utilizzare un subwoofer amplificato. Il feeling con i potenziometri è davvero molto buono (il che è sempre rassicurante), e pare adeguato anche quello dei vari interruttorini e degli economici morsetti a molla (qui avrei preferito dei morsetti a vite, ma in questa categoria va bene così). Nel complesso un oggetto molto robusto e piuttosto funzionale; se non avete particolari esigenze di integrazione con il vostro arredamento, consiglio di prendere in considerazione la versione NON laccata  che costando qualcosa meno lo rende ancora più allettante.





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